In un’intervista a Red la famosa attrice ha infatti affermato di aver dovuto protestare per essere pagata quanto la sua co-star David Duchovny sul set di X-Files.
Gillian Anderson ha poi parlato di quante persone a Hollywood cerchino di ottenere favori offrendo (a volte falsi) lavori, in una specie di do ut des che si basa sullo sfruttamento delle persone ingenue e che inseguono i loro sogni. L’attrice ha sottolineato quanto il sessismo sia talmente radicato nella nostra società e quanto sia dunque difficile da individuare. Pensate solo alle tante attiviste che protestano contro le molestie in strada e si sentono quotidianamente rispondere che “non sanno accettare i complimenti” o che “non hanno senso dell’umorismo” se non trovano divertente una battuta sullo stupro.
“La percezione delle donne è intollerabile” ha poi concluso la Anderson, “dalla stretta categorizzazione fra sante e prostitute alle aspettative che alcuni uomini hanno”, l’attrice qui fa esplicitamente riferimento alla comune frase “se l’è cercata” nel caso in cui una donna porti abiti scollati, corti o vistosi e venga molestata.
Che il sessismo sia parte integrante della società è chiaro, e che sia rappresentato nei media, dal cinema alla televisione fino alla carta stampata – Cinquanta sfumature di Grigio è solo l’ultimo dei terribili casi letterari a proporre una donna senza personalità che si lascia gestire come una bambola da un uomo violento – non è altro che una conseguenza e fa piacere non vedere donne come la Anderson rifiutare questi canoni e spronare il pubblico a non sottomettervisi, ma anche assistere a risposte come quella di Mayim Bialik o quella di Cate Blanchett (che potete trovare nei video sotto) sui vari red carpet in cui vengono trattate come manichini vuoti.