Ginkgo biloba
Il più antico trattato cinese sui farmaci, il Pen T’sao, la cui prima stesura viene attribuita all’ imperatore Shen Nung, vissuto intorno al 2800 a.C., cita il Ginkgo come un farmaco particolarmente importante, dotato contemporaneamente di qualità yin (femminili) e yang (maschili), e lo definisce “buono per il Cuore e per lo Spirito”.
Ginkgo biloba
Nome e Forma del Ginkgo Biloba Richiamano il Cervello
Ginkgo biloba
La capacità del Ginkgo Biloba di proteggere il cervello sembra “scritta” nella forma e nel nome della pianta stessa: è infatti chiamata “biloba” proprio per la forma bilobata delle sue foglie, ossia ripartite in due lobi, proprio come il cervello. Perfino nervature delle foglie ricordano molto la forma e la disposizione delle fibre nervose del cervelletto.
Ginkgo biloba
La parola “Ginkgo” deriva dal giapponese Ginkyo, che è il nome giapponese del seme del Ginkgo e vuol dire “albicocca d’argento” (gin=argento; kyo=albicocca).Si pensa che questo termine derivi dalla pronuncia fonetica dell’ideogramma cinese “yin-hsing” che si pronuncia: ginnkyo . La parola “Biloba” invece deriva dal latino e si riferisce alla forma della foglia che ha due lembi (bi=due; loba=foglie).
Ginkgo biloba
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Fossile vivente
Ginkgo biloba
Il Ginkgo biloba, è l’esemplare superstite di una flora preistorica di oltre 250 milioni di anni fa. Ritenuta estinta fino al XVIII secolo era conosciuta in Europa solo attraverso reperti fossili, tanto che Darwin non esitò a definirla addirittura “fossile vivente“. Era infatti molto diffusa già nel Giurassico e nel Cretaceo, come testimoniano alcuni resti fossili delle loro foglie.
Ginkgo biloba
Questo “fossile vivente” è un albero la cui specie è sicuramente la più vecchia sulla terra. Ci furono almeno 15 tipi di ginkgo che crescevano nel mondo, ma solo la specie attuale è sopravvissuta all’era glaciale. Cresciuto in Cina lungo le rive dello ‘Yangtze‘, il fiume Azzurro, il ginkgo fu in grado sopravvivere grazie alla sua capacità di resistenza all’inquinamento atmosferico e la sua immunità agli attacchi parassitari. Infatti, il Ginkgo è così resistente che un albero solitario di questa specie fu l’unico albero a sopravvivere alla nube tossica dell’atomica a Hiroshima.
Ginkgo biloba
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Ginkgo biloba
Un vero Highlander
Ginkgo biloba
Il Ginkgo Biloba è il più antico degli alberi sulla terra, la sua comparsa risale addirittura all’era dei dinosauri per cui ha la meritata fama di essere praticamente indistruttibile! Quando la bomba atomica trasformò la città di Hiroshima in un deserto annerito, un vecchio ginkgo cadde fulminato vicino al centro dell’esplosione. L’albero rimase calcinato come il tempio buddista che proteggeva. Tre anni dopo, qualcuno scoprì che una lucina verde spuntava nel carbone. Il ginkgo aveva buttato fuori un germoglio. L’albero rinacque, aprì le braccia, fiorì. Quel superstite della strage è ancora là.
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Fascino Artistico e Ornamentale e Mistico del Ginkgo Biloba
Ginkgo biloba
Questa pianta affascina da sempre artisti e poeti di tutto il mondo; persino Wolfgang Goethe le dedicò un piccolo componimento, pubblicato nel suo Divano Occidentale – Orientale.
Ginkgo biloba
Oggi, il Ginkgo selvatico sembra essere estinto, mentre quello domestico, deve la sua sopravvivenza al fatto si essere stato un albero sacro per i monaci buddisti cinesi, dei quali ornava gli antichi templi.
Ginkgo biloba
Adorna case, giardini e orti botanici. Il primo esemplare europeo venne piantato da Kaempfer nel giardino botanico di Utrecht in Olanda verso il 1730, mentre il giardino botanico di Kew in Gran Bretagna, ebbe il suo primo Ginkgo nel 1762. In Italia, la Ginkgo è stata introdotta per la prima volta nell’Orto Botanico di Pisa, da dove si è in seguito diffusa come pianta ornamentale, decorativa per le sue caratteristiche foglie bilobate e resistente alle malattie e all’inquinamento. Gli esemplari maschili sono quelli più frequentemente coltivati a scopo ornamentale in quanto le piante femminili producono degli ovuli di odore rancido: il loro contatto può provocare lievi dermatiti a causa della presenza di acido.
Ginkgo biloba
Nell’ambiente urbano di molte città lo si può vedere lungo i viali e le vie di comunicazione, in parchi e giardini, ma anche coltivato in filari per creare efficaci barriere frangivento. In Cina è diffusa l‘abitudine di utilizzarlo per creare splendidi bonsai.
Ginkgo biloba
Nella tradizione orientale il Ginkgo è sempre stato considerato un oggetto di venerazione e di culto, simbolo della coincidenza tra gli opposti, e dell’immutabilità delle cose. Si dice abbia poteri magici e sia in grado di allontanare gli spiriti maligni e per questo veniva piantato vicino a templi e luoghi di culto.
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Nei piatti orientali
Ginkgo biloba
La parte interna del seme, nonostante l’odore sgradevole, è commestibile dopo la torrefazione. In Asia viene considerato un ingrediente prelibato e rientra nella preparazione di diversi piatti della cucina tradizionale cinese come, ad esempio, il congee (una sorta di denso budino di riso).
Il seme del Ginkgo è utilizzato anche nella cucina nipponica: si consuma come contorno, oppure si impiega per la preparazione del chawanmushi, una sorta di budino salato che si serve come antipasto.
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