“Amo il lavoro di allenatrice perché posso creare una ginnasta, così come un artista dipinge un quadro”. Ljuboŭ Čarkašyna, campionessa bielorussa di ginnastica ritmica, ha un animo pieno di poesia; forse è grazie a questo che muove in maniera quasi divina gli attrezzi del suo sport, roteandoli nell’aria e accoppiandoli a ritmo di musica con le movenze leggere del suo corpo. “Un pittore vede la sua opera completarsi nel tempo; allo stesso modo provo grande soddisfazione nel vedere le mie atlete crescere giorno dopo giorno e migliorare”.
La seconda carriera sportiva di Ljuboŭ Čarkašyna è appena cominciata. Fino a pochi mesi fa la ginnasta nata a Brest nel dicembre del 1987 era l’atleta di punta della nazionale bielorussa, raggiunta nel 2000; una bacheca ricchissima di medaglie internazionali, nella quale risalta il bronzo olimpico vinto l’estate scorsa a Londra nel concorso individuale: “mi sembrava giusto concludere l’attività agonistica con la medaglia ai Giochi, il sogno di qualunque sportivo, per lasciare un bel ricordo a me stessa e agli altri”.
E dopo i due ori europei di Minsk (palla e clavette) e l’argento mondiale di Montpeiller (palla) del 2011, i numerosi podi di World Cup e gli altri ottimi piazzamenti conquistati negli anni in giro per il mondo sarebbe stato davvero impossibile lasciare la ginnastica: “prima delle Olimpiadi avevo già deciso di terminare la carriera agonistica; ma ero sicura di rimanere in questo mondo, per continuare a vivere la pedana”.
Molta Italia nella vita di questa campionessa dagli occhi chiari e sorridenti. Ljuboŭ ha gareggiato per anni nella serie A del nostro campionato nazionale, con i colori della Nervianese: “mi piace tutto di questo paese e ogni volta che torno è sempre una grande emozione”. Inserita nello staff tecnico della nazionale bielorussa, si trova in questi giorni a Torino per dirigere gli allenamenti delle giovani atlete di Eurogymnica, da 25 anni la società di ginnastica ritmica numero uno in Piemonte. Fino al 26 luglio doppia sessione di allenamento al PalaRuffini, in collaborazione con le istruttrici di EG. “quando ero piccola e mi esercitavo con ginnaste di livello mondiale provavo una sensazione speciale; spero che anche per queste ragazzine sia lo stesso, allenandosi con me”. Sembra di sì, a giudicare dal silenzio e dallo sguardo ammirato delle giovani allieve nel vedere i gesti perfetti di questa campionessa speciale.
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