La società torinese schiera una formazione molto giovane, ma non per questo poco competitiva, come dimostra il quarto posto raggiunto ad Arezzo nella seconda giornata del torneo nazionale. Punte di diamante del team la “farfalla” azzurra Sara Celoria e, naturalmente, la 27enne bulgara, ormai una presenza costante nella ritmica del nostro paese: “gareggio nella serie A italiana dal 2003” racconta, “è una competizione con una formula meno complicata rispetto a quella utilizzata negli altri paesi, e allo stesso tempo molto interessante e apprezzata da tante ginnaste straniere, che vengono qui per provarla. Mi piace tutto dell’Italia, dalla musica alla lingua, dalle città alla gente; qui mi sento a casa”.
Neppure un mese fa, Silvia Miteva è salita sul terzo gradino del podio al Grand Prix di Berlino. Questa è stata solo l’ultima di una lunga serie di medaglie internazionali, conquistate tra Europei e Mondiali. “Nella mia carriera ho vissuto tanti bei momenti e mi sono tolta parecchie soddisfazioni. È difficile sceglierne una in particolare; forse il mio primo bronzo in una gara importante e il primo podio mondiale, arrivati entrambi nel 2009. Agli Europei di Vienna di quest’anno sono arrivata terza alla palla, il mio esercizio preferito”.
Alla squadra di Eurogymnica, la Miteva ha già portato (è porterà ancora) un buon numero di punti; ma altrettanto importante sarà l’esperienza, al servizio delle compagne più giovani. “Alle ragazze posso insegnare come maneggiare meglio i piccoli attrezzi, oppure alcune movenze del corpo, o ancora dare un consiglio nella composizione degli esercizi”. Un compito da “guida”, svolto da una campionessa che dall’inizio della carriera è seguita da un’insegnante molto particolare: “mia mamma era ginnasta negli anni ’80 e mi ha sempre allenato. All’inizio era molto ambiziosa e io non ancora matura; crescendo come ginnasta il rapporto tra noi è migliorato, abbiamo iniziato a pensarla allo stesso modo, a capirci meglio, anche solo con uno sguardo”.
Alla domanda su cosa le piace di più della sua disciplina, Silvia Miteva non ha dubbi: “amo tutti gli aspetti della ritmica, i movimenti, la possibilità di crescere come atleta e come persona. È anche bello gareggiare e sentire il tifo”. Oggi al PalaRuffini, questo non mancherà di certo.
Luca Bianco
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