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Gino Fossali: mostra d’autore per la rassegna Milano in Arte 1945-2015 a Spazio Tadini dal 26 novembre 2014

Creato il 22 novembre 2014 da Spaziotadini
Gino Fossali, La presa del potere dell'Olimpo, Trittico

Gino Fossali, La presa del potere dell’Olimpo, Trittico

Inaugurazione mercoledì 26 novembre 2014 ore 18.30

Da mercoledì 26 a sabato 20 dicembre 2014

Spazio Tadini, via Niccolò Jommelli, 24 Milano

Apertura da martedì a sabato dalle 15.30 alle 19

Presentazione all’inaugurazione di Luca Pietro Nicoletti

 Tra gli artisti che hanno dato un contributo importante alla città di Milano tra gli anni 60 e gli anni 70 troviamo Gino Fossali, scomparso nel 2002. Nella sua pittura si individuano tutti gli elementi che hanno contraddistinto i cambiamenti culturali e tecnologici di quegli anni come per esempio l’uso della televisione. L’artista ha fatto del racconto della mitologia e dei falsi miti creati dall’uomo, della fragilità umana, della tragicità delle forze della Natura e della complessità dei poteri sociali gli argomenti principe dei suoi lavori artistici. Temi importanti, a volte drammatici, come il ciclo di opere sul Vajont, eppure raccontati con una finezza di tratti e di colore capace di smorzare i toni dei contenuti. Con il passare degli anni, nei suoi lavori pittorici il tratto diventa sempre più rapido e le scene più movimentate, mentre la scelta dei colori diventa sempre più selettiva fino ad articolarsi in un dialogo perpetuo tra colori freddi e caldi, in particolare tra i verdi e i lilla a sottolineare sempre un ricerca di equilibrio tra spiritualità e carnalità. Il viola dello spirito tanto quanto il celeste e il blu del cielo o del mare si sposano sempre con i rosa che quasi mai arrivano al rosso, ma mettono in rilievo la fertilità dei giovani verdi pieni di freschezza primaverile a cantare un inno alla vita anche nella piena consapevolezza della morte. Tanto che la sua ultima opera ha per titolo: Germinazione.

L’arte di Gino Fossali, come hanno scritto i critici che più hanno seguito il suo lavoro, come Giorgio Seveso e Antonio D’Amico, è densa di significati allegorici, ma anche cronaca della realtà. Una pittura impegnata, tipica di quegli anni, ma in cui Fossali, non perde mai i riferimenti alla storia passata e utilizza la mitologia greca come metafora di questa continua ricerca del divino nella carnalità fino a raccontarla anche in alcuni disegni erotici di particolare finezza compositiva.

Melina Scalise

Biografia di Gino Fossali: http://www.ginofossali.it/

 


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