Gino Paoli incontra il jazz: Milestones

Da Gerovijazz @GEROVIJAZZ
Pubblicato domenica 2 settembre 2007
Gino Paoli è più o meno mio coetaneo e le sue canzoni, con quelle di Tenco, De André e Lauzi, hanno fatto parte della colonna sonora della mia gioventù. Poi, negli anni, sia per il mio crescente interesse per il jazz, sia per il suo repertorio per me sempre meno interessante, ho smesso quasi completamente di seguirlo.Pertanto è stata una piacevole sorpresa il suo ultimo albumMilestones - Un incontro in Jazzuscito verso la fine di maggio, ma che solo da qualche giorno ho avuto modo di ascoltare. Risentire Sassi, La gatta, (conservo ancora il 45 giri Ricordi che comprendeva queste due canzoni) Sapore di saleIl cielo in una stanzaChe cosa c'è ed altri suoi successi, in questa veste jazz con l'apporto di musicisti del calibro di Enrico Rava e Flavio Boltro alla tromba, Danilo Rea al piano, Rosario Bonaccorso al basso e Roberto Gatto alla batteria è stata una vera emozione.
Molto belle anche le esecuzioni di classici standards come Time after time con in evidenza la tromba di Rava oppure I fall in love too easily e soprattutto Stardust, dedicata a Hoaghy Carmichael, un riconoscente omaggio al grande compositore statunitense che, dopo aver ascoltato Senza fine, gli scrisse complimentandosi e dicendogli che quella canzone avrebbe voluto scriverla lui.
Una struggente esecuzione accompagnata solo dai pianoforti di Rea e di Renato Sellani, aggiunto in questo brano.
Un album molto bello tutto da sentire e risentire.Per rispetto alle norme sui diritti d'autore, trattandosi di un album uscito da poco non metto nessun brano da ascoltare, però su YouTube ho trovato un breve filmato ripreso da un concerto della tournée che questa estate, grazie al successo del disco, ha girato per l'Italia. La qualità lascia un pò a desiderare però un'idea dell'atmosfera la dà comunque.

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