gioca con la cover girl_tanto per essere chiari

Creato il 15 febbraio 2011 da Aa

Narcisi

All'indomani delle manifestazioni che hanno coinvolto molte piazze italiane, in cui bigotte e mignotte si sono ritrovate insieme sotto il medesimo emozionante ombrello pro mulieris dignitate e antiberlusconiano, con desolante contorno di cartelli alludenti a nani e altre simili volgarità à la Grillo, i blog di femmine, di letterate, di femmine letterate, di uomini di buona volontà con il consueto codazzo di adepte/i ("grazie per questo post", "hai ragione", "concordo in pieno: è ora di finirla" e altre originalità) pullulano di sdegnati che indirizzano alte grida e lamenti ad "Affari italiani" per l'avvio sullo stesso della rubrica tenuta dalla tenutaria Nicole Minetti.
Premetto che aderisco in toto alla posizione espressa da Beppe Severgnini sul "Corriere della Sera": è davvero desolante constatare quanto vecchiume e quanta retorica di piazza e di genere è stata espressa nei giorni addietro da persone e slogan. Non mi ha mai convinta sino in fondo questa cosa delle donne, donne fate sentire la vostra voce, finalmente le donne parlano – nel testo della guida all'erogazione dei contributi relativo alla legge 215/92 della Regione Lombarda, per dire, nell'ambito del Programma regionale per la promozione dell'impresa femminile, la categoria "donne" sta tra i "giovani" e i "soggetti svantaggiati".
In quanto persona, mi adopero da sempre per conoscere, sperimentare, inseguire i miei desideri di genere neutro. In quanto genitore, cerco di  comunicare alla personcina che accompagno alla maggiore età tre o quattro principi morali imprescindibili, insieme con l'invito alla pratica del libero pensiero. Questa ossessione della cura, questa lamentatio della cura di mariti, figli, anziani che grava esclusivamente delle donne è un leitmotiv molto sentito. Non credo si renda un buon servizio alle donne presentandole come riluttanti pilastri della società e dispensatrici di benevolenza, merendine e pannoloni: credo che sarebbe meglio far passare il concetto che si può, cambiando prospettiva, vivere diversamente. Molto, moltissimo passa per l'individuo.
Questo per dire che mi sembra molto puerile tutta questa atmosfera emotiva un po' rétro (dal blog di Loredana Lipperini: "Loredana, mi sento persino un po’ infantile, adolescenziale, scema insomma. Ma oh la gioia che mi ha dato la manifestazione di ieri! Non nel durante ma dopo! Quando mi sono ritrovata da sola ho detto: come sono contenta cavolo!"; "Già, la libertà di stampa, ma in quale paese democratico esiste un tg come quello di Fede, che ieri sera ha intervistato Anselma Dell’Olio, la quale ha dichiarato: diranno di essere il doppio di quello che sono realmente, e poi, insomma, un titolo così carico e importante per una questione di donne! Seguita da un montaggio di donne per strada che, intervistate, dichiarano di essere interessate ad altre notizie. Ma ho riso, perché si sente la paura, ne hanno tanta. Ieri Al Jazeera ci ha dedicato servizi lunghi e intelligenti" – Al Jazeera?, n.d.a.; "A Perugia, sia sabato che ieri, doppia catena umana per quasi un km su Corso Vannucci, carrozzine e passeggini compresi, e sì, i cartelli erano anche lo specchio delle parole di Loredana lette nei suoi libri e nel blog"; da Facebook: "Quando ho visto Piazza Castello e Via Dante mi sono emozionata, giuro!"; "Da Piazza del popolo. Care amiche, cari amici la manifestazione è terminata. A quei 'pochi' che non sono potuti venire vorrei trasmettere la grande emozione che abbiamo provato ritrovandoci tutti assieme. La consapevolezza che qualcosa si sia risvegliata in ognuno di noi. Una forma di orgoglio e di gioia. La speranza concreta in un paese migliore, per i nostri figli".
E sempre dal blog di Loredana Lipperini, un brano del post di Lipperini stessa: "... Mi auguro che stia scricchiolando non solo un certo immaginario, ma anche il giornalismo alla Affari Italiani: che fosse urlato lo sapevo, che fosse miserabile si è rivelato ieri, con la rubrica affidata alla sventurata Nicole Minetti in cerca di autoassoluzione ... "; e in risposta (un po' delirante, à vrai dire): "Su Affari Italiani & CO: è ora che i media facciano un’assunzione di responsabilità nel perpetrare la nostra sottocultura volgare e sessista che ha contribuito a mantenerci in questa situazione. Segnalo pertanto che, con altre blogger, abbiamo lanciato una campagna che si chiama CHIEDIAMO COERENZA per iniziare quantomeno dalle testate che dicono di difendere la ns dignità." – ometto di pubblicare il link, ché di dignità ne abbiamo avuta abbastanza.
Mi chiedo: i signori scrittori e le signore scrittrici che stanno dalla parte delle bambine, che molto volentieri hanno concesso lunghe interviste e fatto parecchie marchette su "Affari italiani" (non ci vuole molto per comprendere che, in questa pubblicazione, il confine tra scandalismo e ignobiltà è sempre lì lì per essere varcato, se mai scandalismo e ignobiltà possono essere separati), non si sono mai accorti, i sepolcri imbiancati, che, da molto prima dell'avvento del favoloso mondo di Nicole, a destra del giornale campeggia ammiccante, sotto, la colonnina delle notizie più gradite, l'invito su fondo rosso "GIOCA CON LA COVER GIRL?".

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