A me questi torinesi Cuochi Volanti mi sono stati subito simpatici, a cominciare dal nome e dal marchio molto patafisico e quindi molto in linea con la mia visione del mondo.
Appena me li ha evocati un post da qualche parte, non ricordo dove, li ho cercati in Facebook , me li sono amicizzati ed ora li seguo nelle loro performance.
Da loro vengo a saper che stanno preparando la nuova ricetta per PLAY WITH FOOD n.1, anno II – LA SCENA DEL CIBO ASPETTA ANCHE TE! un contest di performer di varia estrazione e natura sul tema rigorosamente orientato al cibo, a come declinarlo, trattarlo, abusarlo e trasformarlo.
Quanto il cibo sia una materia di cultura materiale e cultura alta non lo scopro io.
Il cibo è legato alla convivialità, allo scambio, alle relazioni, alle pulsioni feticiste e alle madeleine proustiane; è ambito nel quale si manifesta l’amore di coppia, l’amore materno, la familiarità e il lessico famigliare e l’imprinting che porta l’amore per la vita o il suo rifiuto conflittuale.
Dal Pranzo di Babette alla Grande Abbuffata, che sono lo streaming moderno che deriva dai trascorsi di Rabelais e dagli Zanni della Commedia dell’arte.
Molto della nostra esistenza ruota attorno al cibo e la sua traccia si evidenzia dentro e fuori di noi, dai profumi intensi che si aspergono in una via di Palermo a quelli rassicuranti e casalinghi della domenica a casa della mamma.
Ci sono persone a cui sono legato che hanno fatto della cultura del cibo uno spazio esistenziale e una professione, Marcella, che a Torino scala la cucina dalle Grandi Torte alle Miniature , e Sulay che a Roma si è inventata la webtv dei saporipiù conturbante online.
Sarà casuale ma chi maneggia il cibo con virtuosismo sa pizzicare le corde profonde della mente e provocare quella corrispondenza d’amorosi sensi che rende la vita veramente inimitabile.
E infine il marketing sensoriale è il più piacevole.