Rimanere immuni da Hello Kitty, Principessa Sofia e Frozen e' stata una battaglia che ha richiesto tante tattiche, compreso il premonitoraggio dei giochi in regalo da altri, lo studio di proposte alternative (Alice nel Paese delle Meraviglie, gli Aristogatti e la Pimpa per dirne solo tre) cosi' come alcune concessioni ( La Dottoressa Pelouche, la Peppa e l'odiosissima (per me) Dora sempre per dirne tre)Uno dei risvolti positivi del bilinguismo nella nostra famiglia e' che rende obsoleto il televisore: siccome le bimbe guardano solo cartoni e film animati in italiano o polacco, li vedono solo in streaming o in dvd e cosi' 1) li scelgo io 2) non sono esposte a tutte le pubblicita' che le renderebbero coscienti dell'enormita' di roba di cui potrebbero incapricciarsi.So che prima o poi il giochino si rompera', che trovandosi con altri bambini scopriranno piu' oggetti e piu' nomi di quelli che faccio filtrare io, ma il mio scopo non e' impedirgli di giocare con le Barbie per sempre, semplicemente ritardare e diluire, per evitare l'appiattimento di gioco nel momento in cui sono cosi' aperte e ricettive nei confronti di tutto. Gia' una volta mangiavano qualsiasi cosa e dopo l'inizio dell'asilo a veder gli altri bambini che fanno i difficili su questo e su quello, han preso un po' quel giro li'. Mi spiacerebbe che la smettessero di gioire nel conciarsi come guerrieri maori con le tempere da dito perche' una principessa non si comporta cosi'. Poi ti ritrovi a 36 anni che il tempo per dipingerti da guerriera maori non ce l'hai piu' davvero.Non sono una talebana da giochi solo educativi di legno e incolori, semplicemente cerco di mettere una diga per diminuire la pressione del merchandising sull'educazione e sulla creativita' delle bimbe. Perche' il problema di Hello Kitty o di Frozen, non sono per me Hello Kitty e Elsa, come personaggi di per se', ma lo stuolo immane di roba hellokittata e frozenizzata che ne consegue. L'unico tipo di gioco al quale sono assolutamente contraria sono le armi giocattolo che sembrano vere: le mie figlie dovranno accontentarsi solo di pistole ad acqua e delle spade da jedi, se le vorranno. Non perche' le spade da jedi non ammazzino, ma fanno parte di un contesto fantascientifico che le rende piu' simili all'uncino di Capitan uncino. Be', secondo me. Sono una mamma, non una pedagoga.
Anche io ho avuto i codini lunghi lunghi, ho messo le mollettine di Little Twin Stars, ho giocato con le barbie e i minipony, avuto la maglieria magica e il giralamoda, ho fatto il nastro di Hilary con la bacchetta per pulire il flauto e il nastro di raso lungo lungo, ho fatto innumerevoli braccialetti e giocato coi truccosetti e alle principesse (anche se nei tanto commerciali anni 80, in realta' andavano di piu' le ragazzine con i super poteri e la bacchetta magica, le spadaccine e le pallavoliste, per non parlare delle ladre e delle cantanti rock).Ho letto decine di volte Piccole Donne, Piccole Donne Crescono, I Ragazzi di Jo e Piccoli Uomini: Tom Sawyer e Tre Uomini in Barca proprio non mi piacevano.Ma ho giocato anche con tutto il resto: le micromachines, i Robot, i Lego, i Puffi, il calciobalilla, Hotel, Monopoli. Sognavo di avere un C1P8 vero e di diventare archeologa come Indiana Jones.Mi sono sbucciata le ginocchia in cortile nonostante non amassi gli sports.Ho giocato infinite ore con pennelli e pongo, creta e matite. Coi chiodini. A memory. A disegnare e ritagliare nuove carte di memory. A nomi citta' colori frutta fiori. A paradiso e inferno e altre decine di origami.Ho anche imparato a scuola a far la maglia bassa, la maglia alta, l'uncinetto e i pom pom. E il traforo, con il mio babboHo giocato sia con gli exogini che coi paciocchini. Pure con la pallina maxa, che se la dimenticavi appiccata da qualche parte di notte si squagliava e potevi solo buttarla via.
Si discute sempre piu' spesso dei genitori di bambine radical che scelgono la via dell'educazione gender neutral, tipo chiamar la figlia James e tenerle i capelli corti a 1 cm, o di quelli che all'opposto si lanciano nella princirosafatizzazione di tutta la loro vita. Dei genitori di maschi che sopportano e supportano il flusso domestico di videogiochi di guerra con l'idea che un vero uomo e' fatto cosi' e di altri che invece si ritrovano nei panni di sfidanti progressisti solo perche' lasciano i propri masculi giocare in pace con la minicucina e i pennelli.Ma io sono fiduciosa che la maggioranza degli esseri umani prosegue in una sana via di mezzo e quelli che oggi si fan vanto di tirare su i figli estremamente gender neutral da un lato o estremamente gender oriented dall'altro, non sono di piu' di quelli che una volta tiravano su le figlie con "tu sei femmina, fatti bella e non serve che studi" e i figli con " tu sei maschio, impara a dar le botte e non serve che studi". Anzi sono molti di meno.Oggi che miracolosamente Beirut e' sotto controllo, ho fotografato le stanze delle bimbe e ad alcuni dei loro giochi. Giochi da piccoli esseri umani che appartengono al Primo Mondo. Immagino che quando i bambini per giocare hanno solo i sassi e i legnetti, a nessuno verrebbe in mente di disquisire se sono sassi e legnetti da maschi o da femmine.