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Giochi di mani di Juan Goytisolo

Creato il 29 agosto 2013 da Monica Spicciani @monicaspicciani
Copertina di Giochi di mani
Giochi di mani
Giochi di mani di Juan GoytisoloGiochi di mani di Juan GoytisoloGiochi di mani di Juan GoytisoloGiochi di mani di Juan GoytisoloGiochi di mani di Juan GoytisoloPersonaggi impossibili da amare
Quando inizi a leggere un libro ti rendi conto subito dalle prime pagine se hai a che fare con un libro di serie A o con uno di serie B, e ci sono dei libri che sono oggettivamente delle opere letterarie e non dei romanzetti. Questo è un'opera letteraria.
Mi è piaciuto subito il modo di scrivere pur avendo trovato delle difficoltà con la storia, con i personaggi e con certe parti in cui l'avversione per ciò che leggevo mi faceva chiedere perchè continuassi a leggere.
A parte la mia ormai conclamata difficoltà con i nomi dei personaggi ( che qui sono abbastanza e vengono chiamati indifferentemente con il nome di battesimo o con il cognome, il che rende ancor più arduo collocarli e ricordarli)la difficoltà maggiore è stata quella di entrare nella mentalità dei protagonisti, ed infatti non ci sono riuscita, forse proprio per questo ho odiato la maggior parte di loro.
I personaggi non vengono presentati molto dall'autore, ce li ritroviamo lì che parlano tra di loro di argomenti che si chiarificano man mano che la storia va avanti. Il libro è ambientato nella Spagna degli anni sessanta e i protagonisti sono dei giovani borghesi che disprezzano la borghesia e che progettano un attentato...Neanche a dirlo che la cosa finirà male, in special modo per l'unico personaggio a cui era, a mio avviso, possibile affezionarsi un po'.
Sicuramente è un libro di denuncia verso il regime ma coloro che disprezzano questo regime non sono affatto migliori secondo me, li ho trovati odiosi, privi di morale e se un barlume di pentimento è venuto fuori qua e là è stato comunque soffocato quasi subito dalla codardia, dalla debolezza, dall'infantilità...
Un bel libro che mi ha lasciato l'amaro in bocca perchè la tristezza sucscitatami non è quella tristezza piacevole che crea commozione ed è liberatoria, è una tristezza che assomiglia più allo sgomento nel rendersi conto che i personaggi comunque erano veri, verissimi, come tanti giovani della vita reale che ci sono stati, che ci sono e che sempre ci saranno.

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