Uccidere il padre
di Amèlie Nothomb
pagine 91 Voland € 9,00
Joe Whip è un ragazzino di quattordici anni appassionato di magia, la madre Cassandra vive vendendo biciclette e collezionando uomini,di materno ha ben poco,prova ne è che al compimento del quindicesimo anno di età del figlio,dovendo scegliere fra il nuovo fidanzato e Joe, manda via l’unico figlio promettendogli mille dollari al mese come “sussidio”.
Joe accetta,comincia così la sua vita randagia e solitaria fino a quando in un bar a Reno, dove si è esibito con i suoi trucchi di prestigio, incontra un uomo che ,colpito dal suo straordinario talento, lo raccomanda a Norman Terence il più grande mago in circolazione negli States.
Norman,nonostante la sfrontatezza del ragazzino, è subito colpito dal suo talento e lo accoglie in casa, ne diviene il padre putativo, gli svela tutti i trucchi del mestiere,ma sopra ogni altra cosa vorrebbe che Joe capisse che la magia più bella è quella che ti ragala l’amore inteso come scoperta dell’altro , senza l’altro non esiste alcuna magia nella vita.
Il piccolo Joe nella propria anima ha i segni tipici delle persone abbandonate,scartate,tradite,verso Norman cova sentimenti di odio e amore tanto contrastanti quanto assoluti che diverranno patologici con la convivenza e soprattutto con la scoperta di essere profondamente innamorato di Christina,la moglie di Noman,donna bellissima ed affascinante,giocoliera,fire dancer che con torce legate a funi tipo bolas argentine disegna nel cielo spettacoli magici e pericolosi chiamati swinging. Christina,inconsapevolmente,diventerà oggetto di un amore cieco e totale da parte di Joe che coltivando l’arte più subdola,quella del baro, sogna di portar via un giorno Christina a Norman. Amèlie Nothomb col suo romanzo
ci chiede che cos’è l’amore? La risposta è spiazzante come la mano del prestigiatore che ci mostra la carta da gioco che avevamo scelto a sua insaputa.
a cura di Luigi De Rosa
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