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Giochiamo a fare i disoccupati?

Creato il 01 febbraio 2011 da Alessandro @AleTrasforini
Per colpa di chi, appunto, senza alcun bisogno di citare Zucchero.
In un quadro generalmente più confortante, secondo quanto riportato dall'Istat, sono sempre e solo i giovani quelli che stanno peggio. Il quadro delineato è, per la fascia 15-24 anni, devastante: aggiornando il tutto al dicembre 2010, addirittura il 29% dei giovani è senza alcun lavoro od occupazione di studio.
Siamo arrivati ad una nuova, negativa, punta di diamante in questa esponenziale discesa verso l'arretramento e la svalutazione generazionale. Il valore riscontrato, in aumento tendenziale dello 0,1% rispetto al mese scorso, è in crescita addirittura del 2,4% rispetto al dicembre 2009.
Tali percentuali si assestano su valori derivati da dati destagionalizzati e stime provvisorie. Come da previsioni, l'indice giovanile è il solo distorto su una base a progressione tendenzialmente confortante:
"A chiusura del 2010 le condizioni del mercato del lavoro appaiono un po' più serene, da autunno l'occupazione ha smesso di scendere e la disoccupazione nell'ultimo bimestre, novembre e dicembre, ha preso a calare. L'unico elemento che stona è la disoccupazione giovanile, che ancora una volta torna a scalare posizioni, segnando un nuovo record".
Il tasso di disoccupazione generale è stabile e prossimo a toccare l'8,6% circa, mentre il numero delle persone in cerca di occupazione risulta in diminuzione dello 0,5% rispetto a novembre (ma in aumento del 2,5% rispetto a dicembre 2009, nds). Nel mentre, dalla Germania giungono conferme relativamente alla definitiva rimessa in corsa della locomotiva che va trainando l'Europa in questi momenti di (post?)crisi.
Per colpa di chi, appunto, sta avvenendo tutto questo? Per colpa di chi è stata messa una spada di Damocle sulla testa di ogni futuro uomo con un debito pubblico pro-capite capace di superare i 30mila Euro?
Al di là di vecchi flaccidi ed attaccati alle poltrone, per quanto ancora questo stivale dovrà marcire e puzzare di vecchio?
Come faranno i giovani di oggi, un domani non lontano, a mantenere in piedi il sistema pensionistico per coloro che oggi riescono, per grazia ricevuta, a lavorare?
Come ha fatto un Paese come l'Italia a ridurre così drasticamente il suo sguardo sul futuro?
Bisogna puntare i fucili dell'anima di ogni singolo giovane a destra, sinistra od al centro?
Fino a quando continueranno ad inondare con videomessaggi volti a scarcerare mediaticamente psiconani da concussione e prostituzione minorile?
Alla luce di tutte queste domande, è imprescindibile che la politica eviti di dare risposte campate per aria.
Non vorremmo trovarci adulti, un domani non troppo lontano, incapaci di sapere cosa e come fare per raddrizzare rossi economici e rossi sociali di questa povera penisola.
Quando sarà il nostro tempo, d'altronde, quelli che oggi sono vecchi decrepiti attaccati a poltrone saranno tornati polvere.
Altrochè bunga-bunga o questioni morali di etica inesistente; qui si tratta di parlare al cuore del nuovo Quinto Stato: i senza futuro, appunto.
GIOCHIAMO A FARE I DISOCCUPATI?

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