Quattordici anni fa, dopo aver tentato infruttuosamente di vendere ad un prezzo decente la nostra casetta, decidemmo che piuttosto che svenderla ce la saremmo tenuta, cercando di ottimizzare gli 80 mq con una ristrutturazione che venisse incontro ai nostri bisogni.
Chi ha ristrutturato casa sa di cosa parlo: gira per preventivi, vai per negozi alla ricerca di materiali, litiga coi 'masti' che ti arronzano i lavori... quando arrivammo a scegliere le porte ero ormai sfinita. E fu per questo che accadde il fattaccio.
Avevamo trovato finalmente un negoziante che sulle porte voleva ricavare la giusta mercede e non l'impropria Mercedes, e io chiesi di vedere il campionario. Il signore ci portò in una sala esposizione dove c'era una vasta gamma di porte. Appena entrata mi diressi subito verso una porta semplice, in legno color rovere.
'Bella questa, Bru', mi piace!'
'Questa? Maro' e quant'è brutta!'
'Ma come, brutta... è un bel legno dorato, è dritta e quindi facile da pulire...'
'Pare 'o cuperchio d'o taùto! (trad. sembra il coperchio della cassa da morto)
Questa visione tetra, unita alla stanchezza da ristrutturazione di cui ho già parlato, fece sì che, invece che dare una capata in bocca al consorte e farlo tacere, io dicessi:
' E vabbuo', fammi vede' a te quale piace'.
Ma feci anche di peggio: tacqui acquiescente quando lui scelse una porta in noce con doppia bugnatura e cornici sporgenti.
Sì?
E quando fate le pulizie di fondo siete contenti di averle?
Sì?
E siete contenti anche quando non riuscite a togliere la polvere da tutti quegli accidenti di anfratti, molti dei quali a me ancora sconosciuti dopo 14 anni, che sembra si divertano a occultare tutti gli acari di casa?
Sì?
E siete contenti anche quando il gatto, arrapato dalle sporgenze delle bugnature, ve le graffia tutte?
Sì?
E siete contenti anche del fatto che, in quanto scure, non fate a tempo a finire l'immane lotta di rimozione della polvere che già sono di nuovo color manto di monaco dimenticato per tre anni sull'attaccapanni?
Sì?
E non vi viene mai voglia, durante le pulizie di fondo, di abbatterle e rendere casa vostra un open space?
No?
Fossi in voi, ragazzi, mi farei vedere. Da uno bravo!
Per inciso, all'epoca della ristrutturazione, il trauma delle pulizie di fondo fu anche un altro: un'amica mi prestò una macchina infernale che sparava vapore.
'Usala, toglierai la polvere dagli angoli in un attimo'.
Verissimo, la tolsi in un attimo. La tolsi dagli angoli e la spalmai quasi saldandola in maniera uniforme su tutto il pavimento.
Ci vollero sei mesi di acqua, secchio, mazza da lavare, olio di gomito e intimi vaffanculo all'amica per rivedere il rosa dei pavimenti.
Comunque, in fondo, sono belli, i lavori di fondo. In fondo. Ma molto in fondo.
P.S. E ja', leggitavill pure gli altri blog!
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