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Gioco d’azzardo: difendersi si può

Creato il 21 gennaio 2015 da Yellowflate @yellowflate

Da una parte, infatti, il grandissimo aumento dell'offerta di possibilità legali di scommettere (lotto e super enalotto, gratta e vinci, Win for life, centri scommesse) non fa altro che alimentare sempre di più le speranze illusorie di molti; dall'altra nell'era digitale il giocatore d'azzardo è ancora più facilitato: chiunque disponga di un computer, di un collegamento internet e di una carta di credito può essere un giocatore compulsivo in un casinò virtuale.

E' bene chiarire che il giocatore patologico non riesce a fare a meno di giocare; più perde, più alza le puntate, arriva spesso ad indebitarsi ed a mettere a rischio il suo sostentamento e quello della sua famiglia. Inoltre, dopo una prima fase caratterizzata da vincite esaltanti, la tendenza è di rincorrere altre vincite, aumentando la frequenza di gioco e le puntate. Quando inizia a perdere il gioco comincia ad essere visto come l'unica possibilità di recupero. E' così, purtroppo, che inizia la dipendenza.

Al fine di evitare di entrare in un vero e proprio comportamento compulsivo possono essere utili alcuni consigli:

  1. decidere un budget da non superare mai;
  2. tenere sotto controllo l'assiduità con cui si gioca;
  3. cercare di capire se l'astinenza dal gioco crea nervosismo, ansia o agitazione;
  4. cercare di passare meno tempo possibile a giocare;
  5. evitare di frequentare compagnie in cui normalmente si gioca d'azzardo;
  6. evitare di frequentare posti in cui l'accesso al gioco è più semplice.

Bisogna, inoltre, tenere presente che in certe occasioni può essere d'aiuto rivolgersi ad un professionista.

Fonte: http://www.consumatori.it/

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Gioco d’azzardo: difendersi si può

"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.


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