La zona vinicola
L'area geografica che coinvolge la produzione della denominazione di origine controllata Gioia del Colle DOC si trova all'interno della provincia di Bari, caratterizzata dalle famose colline delle Murge che ha sud, circa 30 chilometri dal capoluogo, prende il nome di Basse Murge. L'area è famosa per il prodotti tipici locali, nonché per il pane di Altamura. Geologicamente la zona è composta da calcari compatti, geologia tipica della Puglia poi differenziata leggermente di zona in zona, ove qui si trova l’unità litologica calcarea di Bari e Altamura. Su questa base si sono depositati parecchi strati, poi compattatisi, di sedimenti fossili marini. Classica tipologia carsica del territorio dovuta alla forte erosione eolica ma soprattutto delle piogge caratterizzate dalla forte presenza di anidride carbonica che hanno lavorato moltissimo questo altopiano calcareo. Questi fenomeni di erosione caratterizzano la Puglia e il suo particolare approvvigionamento idrico, quasi del tutto sotterraneo, con una alimentazione idrica del tutto assente in superficie ad eccezione dell'Ofanto, che comunque si trova molto più a nord. Gli inghiottitoi creati dall'erosione fanno si che nel sottosuolo si raccolga acqua piovana e che questa venga purificata per alimentare le piante di superficie.
Sono molti infatti i torrenti sotterranei provenienti dalle piogge filtrare dalle rocce calcaree, che in questo modo arricchiscono anche di minerali disciolti l'acqua e vanno poi ad alimentare le piante. I torrenti vedono ingrossarsi in modo esponenziale dopo le forti piogge e la loro portata è tale da riuscire ad arrivare fino alla costa e sfociare nel mare. Questa è la zona non solo degli inghiottitoi, ma anche delle grandi grotte bianche di calcare, vicine sono le famosissime grotte di Castellana, dove l'acqua sotterranea ha scavato autentiche sculture di stalattiti e stalagmiti.
Il clima è quello classico della Puglia calda e siccitosa, rinfrescato dai venti ma molto asciutto nelle calde estati, mentre l'inverno è chiaramente mite e temperato.
I vitigni bianchi
Il vitigno bianco principale per la produzione dei vini sotto la denominazione Gioia del Colle è il Trebbiano Toscano, spesso affiancato da qualche vitigno locale. Il Trebbiano Toscano è il sottotipo principale della famiglia dei trebbiano, il più usato in Italia tra i bianchi tanto da occupare la maggiore estensione coltivata. La sua popolarità non è dovuta alla qualità dei suoi vini ma alle elevatissime rese che riesce a produrre, tanto da garantire la totalità dei vini da produrre. Chiaramente si preferiscono altre uve e il Trebbiano è generalmente utilizzato in assemblaggio per assicurare la quantità ai produttori. Questa tendenza è vera in particolare nel Centro Italia mentre il Meridione e il Settentrione, pur coltivandolo, preferiscono la qualità delle uve autoctone o di quelle francesi. I suoi vini sono in genere scialbi, tranne che in Abruzzo dove i viticoltori riescono a produrre bene e con successo. Il vitigno si presenta con i chicchi molto dorati, quasi ambrati, e come detto è molto produttivo, probabilmente il più produttivo al mondo. Il livello del vino comunque rimane pressoché identico anche con le alte rese per questo il Trebbiano viene potato poco, non avendo decadimenti di qualità con l'aumentare della produttività. La superficie vitata nel sud e nelle Puglie non è certamente paragonabile a quella toscana ma comunque apprezzabile. I vini risultano poco alcolici ma hanno un'alta acidità. Il vitigno presenta un'eccezionale vigoria, germoglia tardivamente così da non subire gelate primaverili. Il vitigno produce circa 150 hl/ha. Gli altri vantaggi del Trebbiano sono la sua alta resistenza allo oidio e al marciume anche se teme la peronospora. La maturazione è tardiva, si vendemmia ad ottobre, ma alcuni anticipano per mantenere l'acidità.
I vini sono asciutti ed acidi quindi, scialbi e leggeri, certamente non indimenticabili. Da associare a molti piatti di pesce e verdure.
Il Gioia del Colle DOC bianco
La denominazione di origine controllata Gioia del Colle vide la luce con il decreto dell'11 maggio 1987 e autorizza la produzione di vini bianchi, rossi e rosati nei territori comunali di Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Casamassima, Cassano Murge, Castellana Grotte, Conversano, Gioia del Colle, Grumo, Appula, Noci, Putignano, Rutigliano, Sammichele di Bari, Sannicardo di Bari, Santeramo al Colle, Turi e quella parte del comune di Altamura non incluso nel DOC Gravina.
La base ampelografica disciplinata per i vini bianchi prevede l'utilizzo del Trebbiano Toscano dal 50 al 70% per essere quindi assemblato con le uve locali autorizzate in regione. Le rese autorizzate non devono superare le 12 tonnellate per ettaro mentre la gradazione alcolica deve garantire almeno i 10,50%.
Il Gioia del Colle Bianco ha colore chiarissimo che tende al paglierino. La gamma olfattiva è fruttata e delicata, al palato secco e fresco. Si abbina con molte pietanze quotidiane.