L’omicidio dell’uomo, 53 anni, è avvenuto il 26 febbraio dello scorso anno a Gioia Tauro. La vittima, legata da vincoli familiari ai Piromalli, cosca di ‘ndrangheta egemone nella Piana, è stata uccisa secondo gli inquirenti nel contesto della faida tra le famiglie Brandimarte-Perri e i Priolo che ha già causato diversi omicidi. Le indagini hanno permesso di risalire al mandante e ai componenti del commando omicida.
Il delitto Priolo sarebbe maturato all’interno della faida che da due anni sta contrapponendo le famiglie Priolo da una parte e Brandimarte-Perri dall’altra. Secondo la ricostruzione degli investigatori della Polizia, Giuseppe Brandimarte, 42 anni, sarebbe stato il mandante dell’omicidio, mentre gli esecutori materiali sono Antonio e suo figlio Vincenzo Brandimarte, di 50 e 29 anni. Gli altri tre uomini finiti in carcere con l’accusa di concorso in omicidio sono Davide Gentile, 24, e i due fratelli rizziconesi Antonino e Santo Vincenzo Rottura, rispettivamente di 37 e 44 anni. I tre avrebbero offerto apporto logistico al gruppo di fuoco.
L’omicidio di Giuseppe Priolo, considerato vicino alla cosca Piromalli, è avvenuto il 26 febbraio dello scorso anno in pieno centro a Gioia Tauro. Secondo gli investigatori, il delitto sarebbe stata la risposta al tentato omicidio di Giuseppe Brandimarte, avvenuto a sua volta come ritorsione per l’assassinio di Vincenzo Priolo, nipote di Giuseppe.