In terra sicula quest’estate è sbarcato dal PSV un vichingo svedese, fresco vincitore degli Europei Under-21 con la sua nazionale, della quale è anche il capitano. Il suo nome è Oscar Hiljemark.
Voluto fortemente dal patron Zamparini, rimasto ammaliato dalle prodezze del giovane classe 1992 durante gli scorsi europei U-21, il 13 luglio 2015 il suo acquisto diventa ufficiale: passaggio a titolo definitivo per un corrispettivo di due milioni e cinquecentomila euro. Una cifra non da poco per una squadra di mediocri ambizioni come i rosanero, chiamati quest’anno a sopperire alle assenze di Dybala e Barreto, due giocatori chiave nell’ingranaggio tattico dell’orologio palermitano. A scacciare via qualsivoglia perplessità ci ha pensato fin dal ritiro lo stesso Hiljemark, accaparrandosi la maglia numero 10 nel tentativo di darle nuova linfa, dopo che nelle ultime due stagioni è stata indossata dalle meteore Di Gennaro e Joao Silva. Non grava sulle spalle dello svedese il peso del numero calcisticamente più ambito, alleggerito dalla spensieratezza di un ventenne e dalla sua coriaceità caratteriale: non è un 10 a tutto tondo e non vuole esserlo, lascia di buon grado a Vazquez il compito di rifinire il centravanti; con l’U-21 l’ha già indossato, assieme alla fascia da capitano con cui ha alzato la coppa del vincitore. Prestationsångest? nej tack.
Le aspettative di Zamparini sono senz’altro riposte bene, esulando dal suo ottimo inizio di stagione, il quale non è che la conferma di ciò che qualunque scout avrebbe potuto pronosticare già da Agosto. L’approccio con la massima serie italiana è stato idilliaco, con il gol casalingo al Carpi che è risultato poi decisivo per la vittoria finale; malgrado non sia stato altrettanto fruttuoso in termini di punti, lo show dello svedese messo in scena alla Scala del Calcio ha ufficialmente segnato il suo debutto mediatico anche tra gli addetti ai lavori meno attenti, divenendo in un attimo il crack su cui montare servizi di approfondimento.Skoglund, Gren, Liedholm, Brolin, Schwarz, Kallstrom: generazioni di grandi centrocampisti che hanno incantato le platee di tutto il mondo con la maglia gialloblu. Un mix di classe, dedizione al lavoro e foga agonistica, come a voler richiamare quella maglia del Boca Juniorsche proprio alla bandiera svedese deve l’abbinamento cromatico. Hiljemark riprende in toto le peculiarità dei suoi grandi predecessori, rendendosi disponibile a giocare indifferentemente in un centrocampo a 4, o a 5 come mezzala o come centrale davanti alla difesa, ruolo nel quale è capace di destreggiarsi bene grazie alla sua visione di gioco e alla precisione nei passaggi. Inoltre è dotato di buon tiro e di due polmoni d’acciaio che gli permettono di coprire entrambe le fasi. L’escalation della nuova generazione di talenti svedese ha preso piede in tutta Europa: Milosevic, Khalili, Quaison, Hrgota, Guidetti, Kiese Telin. Hiljemark è l’espressione più alta del nuovo filone aurifero che ha per capitale Stoccolma, scoperto dal certosino lavoro del tecnico Hakan Ericson e del suo vice Gustafsson.Un centrocampista forgiato in nome della duttilità che nel folto centrocampo di Iachini si è subito sentito a suo agio, grazie alla capacità d’inserimento e all’abilità del gioco tra le linee di cui è dotato; in una delle sue prime interviste si è definito “centrocampista box to box”, proprio a evidenziare queste sue peculiarità.La sua carriera ha preso il via nel 2006 quando inizia a giocare nelle giovanili del Gislaveds, dove dimostra immediatamente di avere quel qualcosa in più rispetto ai suoi pari età, a cominciare dalla maturità che mostra in campo. Due anni dopo viene acquistato dall’Elfsborgdove fino al 2010 milita nella primavera, fino al suo esordio nel calcio dei grandi, avvenuto in occasione del match casalingo contro l’Halmstads. Qui raccoglie in breve numerosi consensi, conquistandosi un posto da titolare nello scacchiere della squadra e contribuendo attivamente al terzo posto raggiunto a fine stagione.
Oscar Hiljemark, capitano dell’Under 21 della SveziaIl 4 gennaio 2013 passa al PSV Eindhoven, siglando un accordo valido fino al giugno 2017, indossando la maglia numero 27. Con la squadra biancorossa fa il suo esordio nella sfida esterna vinta 5-1 contro l’Heracles Almelo, anche se a fine anno le presenze saranno solamente 11, impreziosite però da ben 3 reti. La successiva è la stagione della consacrazione e della continuità. Riesce, infatti, a scendere in campo 36 volte, segnando 2 gol. Purtroppo per lui, deve nuovamente allontanarsi dal rettangolo verde, questa volta per problemi fisici alla schiena, che ne limitano fortemente la disponibilità.Giungiamo quindi ai giorni nostri e ci troviamo dinanzi a un giocatore di grande qualità e con ottime prospettive di crescita, carismatico e capace di costringere ogni tecnico che lo ha allenato a prenderlo come punto di riferimento per il proprio centrocampo.E adesso, se i tifosi si coccolano il loro nuovo gioiellino dopo la vendita di Dybala alla Juventus, c’è il patron Zamparini che già inizia a fregarsi le mani per avere, ancora una volta, pescato iljolly dal mazzo del mercato.
Daniele Bondanese
Magazine Calcio
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