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Giona

Creato il 17 febbraio 2011 da Pim

(Primavera 2004)

Giona
Giona tira su con il naso e si stravacca sulla poltrona mezza consunta. Gli ho dato l’andi, adesso chi lo ferma più. << È vero, un buon cinefilo vede di tutto... Non so se lo sono, ma trovo sempre almeno mezzo minuto di grande cinema persino nelle pellicole di serie Z... Quando uscì Ultimo tango a Zagarolo, Carmelo Bene mandò una lettera di plauso a Franco e Ciccio >>.

A vederlo così sciaguratamente malmesso non si direbbe, eppure, quand’era giovane, Giona ha fatto la comparsa in diversi film. Poliziotteschi tipo Torino violenta o Roma calibroqualchecosa. Il cinema dunque lo conosce bene. O vuole farlo credere. << Adoro i film girati con due soldi e in due giorni, alla Ed Wood o alla Troma. Odio invece le produzioni multimiliardarie tipo Spielberg, sempre di poca sostanza. Il buon cinema esiste comunque anche a livelli alti e i miei registi preferiti restano De Sica e Germi >>. A dire il vero pensavo che citasse Ausino e Dallamano, ma taccio. Sarebbe capace di darmi del cinefilo di merda. Meglio lasciarlo continuare. << Però i ricordi vanno alla mia infanzia, ai cinematografi di periferia. A quei tizi sudati in canottiera e paninazzo che commentavano ad alta voce… Alle battone bionde in fondo alla sala piegate sul cliente del momento… Al tizio che russava da metà film in avanti e noi ragazzini in pantaloni corti a infilargli le mosche morte in bocca >>. Non so se si sta inventando tutto per il gusto di stupire, se quei personaggi li ha visti in qualche film, oppure dice il vero. So che è divertente restare ad ascoltarlo, e tanto basta.

<< C’era quello con la radiolina accesa la domenica pomeriggio che ascoltava di nascosto Tutto il calcio minuto per minuto, e la gente vicino gli chiedeva in continuazione che faceva il Toro. E poi la donna dal culo enorme che entrava nei sogni dei ragazzini seduti nelle file dietro… I militari metà prezzo sempre attaccati come siamesi... L'ubriaco che interrompeva la proiezione fino alla restituzione del biglietto perché aveva pagato per vedere un bel film e quello non lo era... Le prime tette viste in cinemascope e il solito furbone che, quando l'attore toccava le intimità della protagonista, faceva versi pazzeschi... Non si arrivava a buttare un gatto morto sul palco, come racconta Fellini, ma ci eravamo vicini >>.


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