Oggi alle 16.30 Giordano Tredicine insieme a Giovanni Alemanno (ma speriamo che alla fine marchi visita) si presenterà a Villa Lais per inaugurare dei fantomatici lavori di riqualificazion-elettorale dopo aver imbrattato tutto il quartiere con affissioni abusive che annunciavano, appunto, la riqualificazione.
Uno scempio. L'ennesimo.
Sarebbe bellissimo se in occasione dell'incontro alcuni cittadini, stufi di questo atteggiamento, si presentassero sul luogo con striscioni per protestare contro la prepotenza di questo individuo.
Nel frattempo, cosa importantissima, su RomaToday nasce una petizione aperta da un lettore per chiedere la incandidabilità di Giordano Tredicine alle prossime elezioni. Il rampollo della famiglia di Schiavi d'Abruzzo fa parte di un clan che controlla buona parte delle migliaia e migliaia di concessioni del commercio ambulante a Roma, si tratta di una concessione pubblica e la nuova legge sull'incandidabilità, in discussione a livello nazionale, impedisce di partecipare alla vita politica a chi (o ai parenti di chi) gestisce concessioni pubbliche. Sarebbe davvero importante se il PDL comprendesse la totale inopportunità di candidare una figura come quella di Giordano Tredicine.
Al PDL converrebbe non candidarlo (perderebbe qualche migliaio di voti, ma ne riguadagnerebbe il doppio); alla città converrebbe perché non è bello avere tra i propri amministratori delle persone che, anche se non direttamente ma per interposti parenti, hanno interessi nel magma dell'economia del degrado cittadina.
I tempi stanno cambiando e se il PDL non vuole subire a Roma la stessa emorragia di voti che ha subito a livello nazionale a vantaggio del Movimento 5 Stelle deve iniziare a dare dei segnali. Questo potrebbe essere clamoroso e deflagrante. Coraggio.
Intanto invitiamo tutti i cittadini a firmare la petizione.
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