Magazine Cultura

Giorgio Cauchi: il Ritratto di un Poeta Innamorato

Creato il 17 novembre 2015 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Fotografia, scrittura, tango, musica. Sono tante le passioni di Giorgio Cauchi, giovane scrittore catanese già alla sua quarta pubblicazione con il romanzo-trattato D'un muto uomo, il canto innamorato (Blurb, 2015). Abbiamo chiacchierato un po' con lui per scoprire qualcosa in più di questo autore, laureando in Giurisprudenza con l'amore per la poesia.

Come nasce la tua passione per la fotografia?

"È nata al Carnevale di Venezia. Dalla prima volta in cui sono andato, ho cominciato a scattare un po' di foto e tornato a Catania non ho smesso di guardarle e riguardarle. Infatti, l'unico soggetto che amo fotografare è proprio il Carnevale. Mi piace catturare i dettagli di abiti classici, di movenze, espressioni. Poi Venezia è una città magica, anche se probabilmente non ci vivrei stabilmente. È molto turistica e cara e, soprattutto, per scrivere preferirei abitare in luogo più silenzioso e tranquillo, in cui potermi concentrare meglio. Infatti, mi sono innamorato dell'Umbria e di città come Perugia e Assisi. Sembra quasi un ossimoro per un amante del Carnevale. Ma in realtà vivo quella settimana a Venezia come una pausa da tutto il resto, in cui dedicarsi solamente ai festeggiamenti".

Invece altra tua grande passione è quella per la scrittura. Come riesci a legare un'attività che si basa sulla creatività con lo studio del diritto?

"In realtà sin da piccolo mi immaginavo come manager/avvocato di una band musicale, quindi studiare Giurisprudenza è stato comunque molto stimolante. Però durante gli anni di università ho sempre scritto, per cui ho vissuto una sorta di dualismo. Adesso che mi trovo alla fine della mia carriera universitaria (mi mancano proprio gli ultimi tre esami!), mi sento abbastanza confuso. Non so bene che strada prenderò: la scrittura mi sta dando molte soddisfazioni, dall'altro lato dovrò poi affrontare un ulteriore esame, quello di avvocatura. In realtà vorrei poterle portare avanti entrambe, anche se è impegnativo. Ma gli artisti in Italia non riescono a vivere solo della loro arte e quindi vorrei accompagnare la scrittura a un lavoro che abbia più stabilità".

D'un muto uomo, il canto innamorato si discosta dai tuoi precedenti libri: dalla poesia alla prosa. Come ne hai vissuto la stesura? Hai già qualche idea per un prossimo libro?

"Ho vissuto questo libro come una sfida. Sapevo che si trattava di un territorio nuovo per me, ma sentivo la necessità di scriverlo, di scrivere qualcosa sull'amore. Sono molto affascinato da questo sentimento, dalle sue fasi, da come nasce e si sviluppa nel tempo. All'interno sono confluite anche le mie esperienze personali. L'ho scritto in un periodo lungo in cui ho attraversato diverse fasi di questo sentimento. C'è molto di me in questo libro, soprattutto in questo legame-fascino che il protagonista Andrea prova per la Luna. Tra le varie fonti di ispirazione c'è anche la poetica di Leopardi, che aveva scritto diverse poesie rivolgendosi a quest'astro. E anche nel pessimismo del poeta mi rivedo particolarmente: mi affascina e soprattutto mi stimola quando attraverso una mia fase calante o vivo momenti di angoscia. Lo percepisco come un tempo di riflessione, di introspezione in cui mettere per iscritto ciò che mi succede".

"Sì, ho già delle idee. Sto scrivendo diverse cose che forse vedranno la luce l'anno prossimo. In questi cinque anni ho scritto con molta assiduità. Ma è sicuramente molto stancante avere questo ritmo, non tanto per la stesura in sé, quanto per la promozione dei libri. Quindi non so se riuscirò a completarlo in questi mesi. Ti anticipo che sto scrivendo una ballata, La ballata di un uomo felice. Ho deciso di sperimentare questa forma di poesia dopo averne letto diverse in lingua francese che mi hanno incuriosito molto, per cui ho voluto buttarmi. Vedremo cosa verrà fuori. Ancora ho tante idee in cantiere".

Giorgio Cauchi: il Ritratto di un Poeta Innamorato

Perennemente in movimento. Nata in una notte buia e tempestosa di fine novembre, sin da bambina ha sempre avuto un temperamento vulcanico e burrascoso. Oscillando tra la passione per la letteratura e il cinema, il teatro e il tango, lo yoga e la cucina, trascorre la vita da studentessa in Sociologia sognando il giorno in cui girerà il mondo zaino in spalla raccontando di antiche tribù, amori proibiti e pollo allo zenzero.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :