E' il Giorgio Panariello che non ti aspetti, sempre spiritoso, con la battuta pronta, ma con una generosità e una dolcezza che gli riconoscono al gran completo i componenti del cast di 'Tutti insieme all'improvviso', la serie prodotta da Picomedia per la regia di Francesco Pavolini, in onda su Canale 5 dal 15 gennaio (8 puntate, in prima serata).
A chi gli chiede se teme la controprogrammazione, "l'Auditel è obsoleto, va abolito. Per l'ultimo show in Rai (Panariello Sotto L'albero che ha fatto il boom ndr) - risponde - non ho dormito per l'adrenalina. Alle 7 mi svegliavo col telefono in mano, per aspettare gli ascolti. Secondo me non è giusto. L'ansia da prestazione non va bene. Sky ci dimostra che tutti conoscono MasterChef o X Factor, ma fanno meno ascolti di altri programmi. L'Auditel va abolito, ti aiuta a capire se un programma funziona, ma dall'altra parte ti condiziona. Negli anni passati ho fatto grandi scemenze per gli ascolti, di cui mi sono pentito".
"Per esempio Crozza - sottolinea - fa uno show perfetto come misura per un comico. Per esempio i miei duravano troppo: a una certa ora tu sei cotto, gli ospiti, il regista e i telespettatori pure. Se scrivi 3 ore e mezzo di spettacolo per 15 puntate come ho fatto per 3 anni, poi ne scrivi di bischerate". A chi gli domanda se Giovanni Floris gli abbia mai proposto di fare la copertina del suo talk, "in passato - replica - ma ho rifiutato, perché non ho mai fatto della politica la mia bandiera, non mi interessa".