Non è una bella notizia, non fa piacere per niente nemmeno per chi non apprezza il prodotto editoriale. I bilanci dal 2010 al 2012 della Società Editrice Cremonese, pubblicati dal quotidiano di cui è editrice, ossia La Provincia di Cremona, segnano una perdita progressiva evidente. Addirittura esponenti con carica significativa sono indicati come recanti un margine di rischiosità, forse perché il bilancio è in perdita da due anni o per altri motivi: non sono segnalati protesti dal report, che si può leggere cliccando qui.
Vale la pena di tener presente questo dato perché il giornale, secondo diversi lettori, non solo chi scrive,
Il giornale esiste solo per scopi legati al potere dei componenti del consiglio della Sec? Non è gradevole. Forse questo potere può essere garantito dalla fortuna più o meno elevata degli altri organi d’informazione che hanno lo stesso editore o un editore e giornalisti dalle idee non sensibilmente diverse, anche se l’arcipelago del centrodestra consente alcune variazioni sul tema. Fra Cremonaoggi, la tv Cremona 1, Mondo Padano, La Provincia, l’inviato quotidiano (che è d’altro editore, Triboldi Secondo), nel complesso l’impatto e la penetrazione territoriale è la stessa del giornale quotidiano di un tempo?
L’editoria cambia, i proprietari no. Occasioni perse.