Ah l’Internet, un mare sconfinato in cui i tuoi successi affondano presto, mentre le tue cazzate galleggiano come stronzi in balia dei flutti, per sempre.
Jaime D’Alessandro è un giornalista conosciuto, preparato e fa una cosa che farei volentieri al posto suo, scrive sulla sezione Tecnologia di Repubblica, e non me ne voglia per questo pezzo (che comunque non credo leggerà mai). Come molti altri, ha giustamente commentato l’uscita di scena di Steve Jobs, riportando le reazioni degli Apple Fanboy…. e un tweet di Henry Kissinger, che paragonerebbe Jobs a Pinochet.
That's Repubblica bitches!!
Ebbene si, secondo D’Alessandro, uno degli uomini più potenti del mondo durante gli anni ’70, ormai ultraottantennte, si sarebbe preso la briga di iscriversi a twitter per sparare le sue stronzate, come tutti noi, e a quanto pare, usa un Mac.
Ce lo vedo col suo iPhone alla Casa Bianca “Sto facendo la cacca nel gabinetto preferito di Kennedy, lol”.
Se la cosa vi sembra strana, è perfettamente normale, visto che l’account è una parodia, ed è scritto chiaramente sul profilo.
Ora non è per fare lo stronzo saccente e rancoroso, ma perché qualcuno dev’essere pagato per scrivere queste puttanate, senza neppure prendersi la briga di controllare, mentre io ve le riporto gratuitamente? E poi magari ci si chiede ancora come mai quando si accostano le parole “giornalismo” e “internet” la gente si volta per non riderti in faccia.
Un’ultima nota, su Twitter potete trovare anche gli account di Dio, Satana, Darth Vader, Marylin e Topolino, ma se dovete scrivere un articolo magari evitate di chiedergli un commento.