
Dodici proiezioni, il giovedì sera da metà giugno ad inizio settembre, le coperte per chi ha freddo, una tisana o un tiramisu a metà film, quando si fa l'intervallo, come si faceva al cinema una volta. L'organizzazione e la gestione sono curate da dipendenti del Rifugio in collaborazione con una piccola associazione locale (“Cineforum B'Essai”). Le proiezioni spaziano dai cartoni animati, ai film impegnati, alle proiezioni che passano temi importanti senza appesantire lo spettatore, e non mancano produzioni indipendenti (“Io sto con la sposa” quest'anno, “E fu sera e fu mattina” nel 2014).


Lo scenario è quello della Val Pellice, dove da alcuni anni ha chiuso il cinema Trento di Torre Pellice. Qui la voglia di cinema è tanta, ed i numeri di “Mi Rifugio al Cinema” lo dimostrano.

Ma perchè un posto così si è inventata una rassegna di cinema? Per portare la gente dentro la struttura, promuoverne un uso diverso, avvicinarla a chi ci vive, e provare anche a cambiarne un po' l'idea che se ne ha; non solo un posto dove si vivono situazioni di difficoltà a sofferenza, ma anche dove la popolazione può usufruire di una cosa bella, come è il cinema, in un bel giardino (che è quello del centro diurno Alzheimer del Rifugio Carlo Alberto). In poche parole un posto dove si vive. Ed anche dove si mangia. Si, perchè ad alcune proiezioni sono state abbinate delle cene a tema, e quest'anno tre di queste sono state preparate in collaborazione con il servizio della Diaconia valdese che si occupa di migranti. Anche questo è un modo “leggero” di veicolare messaggi importanti. Ed è stato un successo, con prenotazioni esaurite con giorni e giorni di anticipo.

