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Giornalismo online: lo “scandalo del secolo” del TG5 e le fatiche di Ali-Bobò e i quaranta ladroni.

Creato il 29 aprile 2012 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

Giornalismo online: lo “scandalo del secolo” del TG5 e le fatiche di Ali-Bobò e i quaranta ladroni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Rina Brundu. Non ricordo chi fosse quel giornalista italiano che commentando lo scandalo Clinton-Lewinsky ebbe a scrivere che era fondamentalmente un segno dei tempi: un tempo l’America si confrontava con gli affaire Kennedy-Monroe, adesso doveva contentarsi di Clinton-Lewinsky. Segno dei tempi per segno dei tempi, a vedere l’attenzione con cui il TG5 di Clemente J. Mimum sta seguendo lo “scandalo” nostrano Belen – De Martino ci sarebbe da chiedersi se questo episodio gossiparo non sia il nostro scandalo del secolo… Come a dire che ogni Paese ha pure gli scandali che si merita (nonché il giornalismo che si merita), e noi abbiamo questi.

E mentre il gossip impazza, Grillo predica e la Politica va a fondo. Per lo più imbrigliata dentro le stesse corde che si è stretta intorno al collo. E poi accade pure che nonostante i ponti-vacanzieri lunghi dieci-piani-di-morbidezza qualcuno sia suo malgrado costretto a restare. E a mettersi al lavoro. E’ senz’altro il caso di Roberto Maroni impegnato a fare “pulizia” dentro il cerchio “magico” e “fatato” della Lega. Per certi versi il suo personaggio ricorda il mitico Totò visto in San Giovanni decollato (1940), quando Mastro Agostino (Antonio De Curtis), portiere licenziato, viene costretto dalla moglie a spazzare il piazzale del condominio fino all’ultimo giorno: noblesse oblige!

Certo, a ben guardare, l’accostamento ideale più appropriato sarebbe con le favole de Le mille e una notte ed in particolare con quella di Ali-Bobò (anche questo un segno dei tempi) e dei quaranta ladroni. Del resto, in quegli esotici contesti i diamanti abbondavano più che nella meravigliosa Napoli della molta miseria e della ancor più grande nobiltà. Dello spirito. Che per creare diamanti – sembrerebbe – basta il rito dell’acqua di fiume nordico nell’ampolla, ma per creare un buon politico occorre formula alchemica più complessa di quella che Paracelso avrebbe usato per ottenere l’oro. Naturalmente, per diminuire le sue fatiche, e quindi riuscire a decriptare i molti “dossier” di Belsito con mero colpo d’occhio, il pur bravo ex Ministro dell’Interno potrebbe provare con il collaudatissimo “Apriti, Sesamo!”, però dubitasi che potrà avere più successo di quanto non ne abbiano avuto gli alchimisti medievali impegnati nelle loro impossibili sfide.

E quindi ti viene in mente il genio cantautorale di Fabrizio De André che nella sua VIA DEL CAMPO (1967), cantava “Ama e ridi se amor risponde, piangi forte se non ti sente, dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”. Segno dei tempi per segno dei tempi, alchimisti per alchimisti, logica vorrebbe che sia arrivato il tempo di riarrangiare anche questa grande verità: “Ruba e ridi se elettor risponde, rapina forte se non ti sente, dagli ideali non nasce niente, con la Politica fabbricano l’or…”. O dell’uovo-mediatico di Colombo che in quanto tale fa meno notizia eclatante di Belen-De Martino!

Fotogramma, una scena dal mitico San Giovanni decollato (1940), fonte Wikipedia.


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