Per chi non lo sapesse, su Facebook c’è il gruppo “Giornalisti che non riescono a scopare” la cui mission è quella di porre in evidenza il meglio del peggio del giornalismo digitale, ovvero del come la stragrande maggioranza delle testate online vada ben oltre il gossip per approdare ad espliciti ammiccamenti sessuali pur di acchiappare quale click.
In maniera del tutto casuale sono andato a guardare alcune delle “notizie” riportate da testate online di genere ed orientamento politico vario nelle ultime 24 ore. Il campionario è davvero variegato e sorpassa anche gli espliciti riferimenti del precitato gruppo su Facebook.
RaiNews, fonte pubblica ed istituzionale dell’informazione nostrana, ci delizia [si fa per dire] con una fotogallery di ben 81 scatti su «Kim Kardashian in un tubino latex rosa mostra il suo “vero” lato B», notizia fondamentale alla quale risponde La Gazzetta dello Sport con «Kim Kardashian? E’ out. Ecco le foto di Lara Stone: nuda, mozzafiato, e senza Photoshop», informazione evidentemente imprescindibile per gli appassionati di sport lettori del più importante quotidiano del nostro Paese per readership.
HuffingtonPost Italia, testata che quando aprì promise solennemente per voce della sua direttrice che non avrebbe ceduto ai “boxini morbosi”, ci parla dei «benefici del sesso sulla salute», degli «80 milioni di motivi per cui baciare alla francese è fondamentale» e, per non farci mancare nessun dettaglio, di «10 curiosità sul sesso tra animali che non vedrai nei documentari», tutti ovviamente nella colonna destra del giornale in questione, quella dei “più cliccati” al momento della redazione di questo articolo.
Anche a destra perle di giornalismo digitale con Libero che mostra «Bionda e in lingerie: Sara Tommasi fa impazzire il web, guardate il suo selfie hot», ed Il Giornale che propone «Cosa c’è sotto la gonna della vicina di casa?».
Il top dell’informazione locale va a Il Gazzettino esempio di eccellenza nel giornalismo iperlocale con «Veronica Maya, dal topless allo show per bambini: condurrà lo Zecchino D’Oro», «Alena Seredova in topless su Twitter, followers in estasi» [e molti altri in bella mostra in home page], e «Questa studentessa non può provare piacere: ecco perché…», con il quale ottiene anche l’award internazionale del clickbaiting.
Il sensazionalismo, le copertine “hot” [e dintorni] non sono una novità del giornalismo online, la differenza però è che adesso non si tratta più di un esclusiva dei magazine popolari di gossip ma il cerchio si è allargato a dismisura a fonti d’informazione “serie”.
La competizione si è assestata sul minimo comun denominatore per un modello che ricerca volume e non valore. Buona fortuna…
Sul tema il video del dibattito a #glocal14 su «L’ultimo click: tendenze e derive nell’informazione digitale»