Che siano di sinistra o di destra, gli editori italiani predicano bene e razzolano male. Da un lato lanciano appelli per la libertà di stampa, dall’altro pagano i collaboratori free lance “21 centesimi di euro per ogni due righe da 58 battute l’una”. Retribuzioni che fanno gridare allo scandalo l’Ordine nazionale dei giornalisti. Martedì prossimo a Roma l’OdG presenterà i risultati di un rapporto su una realtà che nessuno racconta.
Ecco il comunicato dell’Ordine: “Quanto paga Il Foglio i suoi collaboratori? Quanto Il Giorno? E quanto La Nazione, Il Giornale di Sicilia, Il Gazzettino, La Sicilia, La Gazzetta di Parma, Il Piccolo, Il Mattino, Il Quotidiano della Calabria, Il Riformista, La Repubblica, Il Corriere Fiorentino e così via seguitando? Casi concreti, non parole, non denunce generiche. Uno spaccato che dovrebbe imporre a molti editori di vergognarsi quando parlano della necessità che l’informazione abbia una qualità migliore.
C’è chi paga 21 centesimi di euro per ogni due righe da 58 battute l’una. E chi corrisponde 2,58 euro per un articolo quale che sia la lunghezza. Senza contare chi, superato un certo “tetto” gli articoli non li paga nulla. E chi decreta una riduzione dei compensi con effetto retroattivo. Ovviamente, i compensi sono tutti comprensivi di tasse e pagati in qualche caso anche con 360 giorni di ritardo! Questa è la realtà: non quella dei salotti e delle recite negli appuntamenti rituali.
L’Ordine dei giornalisti ha messo a punto questa ricerca parlando con loro, i protagonisti, i free lance di ogni età. Ha interpellato centinaia e centinaia di loro. Il risultato? Lo si può racchiudere in una parola sola: vergogna. Per gli editori, prima di tutto. Ma non solo per loro.
La ricerca punta a spezzare una insopportabile catena di silenzi che di fatto inquina l’informazione in Italia, condannando ad una nuova schiavitù chi coltiva il sogno e la passione per questo mestiere.
La ricerca sarà presentata martedì 18 nella sede dell’Ordine nazionale in via Parigi 11, alle ore 10. Prenderanno parte all’incontro parlamentari di vari gruppi politici ai quali l’Ordine chiederà di assumere iniziative legislative tese a condizionare le laute provvidenze che a vario titolo gli editori incassano al rispetto di regole minime nei compensi ai giornalisti”.
fonte: Ordine nazionale dei giornalisti