Magazine Media e Comunicazione

Giornalisti nell’Era Digitale

Creato il 06 maggio 2014 da Pedroelrey

Sono stati pub­bli­cati i risul­tati di “The Ame­ri­can jour­na­list in the digi­tal age”. La ricerca ha coin­volto 1080 gior­na­li­sti sele­zio­nati ran­dom e inter­vi­stati online tra ago­sto e dicem­bre 2013. Mar­gine di errore sta­ti­stico +/- 3%.

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Le prin­ci­pali evi­denze emer­genti dallo stu­dio sono:

  • Per quasi il 60% degli inter­vi­stati — come mostra il gra­fico sopra ripor­tato —  il gior­na­li­smo sta andando nella dire­zione sbagliata;
  • L’indice di sod­di­sfa­zione per il pro­prio lavoro scende dal 49% del 1971 al 23% [era 33% nel 2002];
  • L’autonomia nello svol­gi­mento del pro­prio lavoro cala dal 60% del 1971 al 33% [era 40% nel 2002];
  • Il 54% degli inter­vi­stati usa rego­lar­mente piat­ta­forme di micro­blog­ging — Twit­ter — Per­cen­tuale che scende al 23% per quanto riguarda la let­tura di blog di altri gior­na­li­sti e al 7% per blog scritti da non pro­fes­sio­ni­sti dell’informazione;
  • I social media sono uti­liz­zati nel 78% per tro­vare “brea­king news” e per il 73% dei casi per con­trol­lare giornali/giornalisti con­cor­renti. Solo nel 25% dei casi per veri­fi­care le informazioni;
  • I social media sono pre­va­len­te­mente un vei­colo pro­mo­zio­nale con l’80% degli inter­vi­stati che li uti­lizza con que­sto obiettivo.

Il pre­sente appare dav­vero plum­beo [il futuro sarà roseo?].

Andy Carvin


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