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Giornata coi bambini

Da Andrea_cusati

Giornata in mezzo alla natura con una classe elementare


Da tre settimane, una volta a settimana, nel mio giorno libero infrasettimanale al Bricco, vado in un centro olistico Cascina Valgomio, dove Luciana, una giovane donna di sessant'anni, esperta di permacoltura e agricoltura sinergica, mi accoglie con lei a lavorare condividendo con me la sua grande esperienza.
Il posto è molto bello e lavorare con Luciana mi piace un sacco perché si lavora la terra, si ride, si scherza e si impara tanto.
Ieri sono stato invitato per una giornata particolare: i bambini di una classe elementare della scuola di Sciolze, tornavano al centro, dopo esserci stati a novembre dell'anno scorso, per vedere come sono cresciuti gli alberelli che hanno piantato l'anno prima e per vivere nel verde una giornata di didattica e gioco.
L'idea di far piantare alberi ai bambini è stata ispirata a Luciana da "L'uomo che piantava alberi" e dal progetto "Plant for the planet".

LA GIORNATA

Foto che raffigura i bambini che si avviano ai campi bendati, tenendo ognuno le mani sulle spalle di quello davanti, come un serpente

Ai campi bendati!

La giornata inizia con un dolce sole e qualche nuvola.
Dopo tante piovute, l'ultima la sera prima, il tempo sembra volerci graziare.
I bambini arrivano verso le 9 e dopo poco si parte con la camminata bendati verso il campo dove l'anno prima hanno piantato gli alberelli.
Luciana spiega che il terreno ha bisogno di azoto per vivere e che la natura va osservata.
L'osservazione degli alberelli e delle loro condizioni ci diranno se hanno sofferto il trapianto oppure se il terreno o la zona in cui sono alla pianta non piace, eccetera.
I bambini sembrano molto interessati, anche se la voglia di giocare all'aperto liberi è tanta.
Il tempo migliora sempre più e tra le 11 e il primo pomeriggio un caldo sole primaverile illumina e scalda tutto.
Si fa merenda verso le 10.30 con bevande al biancospino e alla lavanda, pane e marmellata.

Foto che mostra i bambini che sistemano i loro alberelli

I bambini curano i loro alberelli.

Poi si torna agli alberi per piantare dei fagioli intorno (le leguminose fissano azoto nel terreno) e per ricoprire con paglia secca intorno agli alberelli (la paglia ha la funzione di mantenere umido il terreno, parare il caldo del sole e le gelate invernali, in più non permette a erbe spontanee indesiderate di infestare la pianta).
Dopo pranzo si va a vedere i video che Luciana ha scelto da Youtube per raccontare ai bambini il motivo per cui si piantano gli alberi.
Poi Laura, una donna del direttivo madre di una delle bambine della classe elementare (grazie a Laura ho conosciuto il centro e Luciana), esegue e insegna ai bambini una danza degli alberi.
Finita l'attività all'interno si torna fuori a piantare le patate che stanno germogliando nei cassoni.
Luciana spiega che questa tecnica poco usata si può utilizzare ovunque, soprattutto dove si ha poco spazio.
Si prende un contenitore abbastanza grande, si mette un pò di terra, un pò di letame. si mischia leggermente, poi sopra si adagiano le patate coi germogli e si ricopre il tutto con della paglia secca.
Se non si ha terra e letame è possibile utilizzare solo la paglia.
Ultima attività: a piantare nell'orto sinergico.
Poi tutti a mangiare le amarene dall'albero e giocare, mentre io mi rilasso camminando a piedi nudi nell'erba e sdraiandomi sotto un pesco a farmi baciare dal sole.

Io che mi riposo sdraiato al sole

Relax! :-)

COSA MI RIMANE DI QUESTA GIORNATA

Della giornata mi rimangono dentro tanti momenti emozionanti.

I bambini mi sono sempre piaciuti, ma il massimo che sapevo fare per stare con loro era relazionarmici da bambino.
Il ragazzino che era in me catturava la loro simpatia e attenzione facendo il matto e giocando come un pazzo.
Oggi un pò che certi giochi scalmanati non li riesco più a reggere per molto, causa fiatone e fisico da anziano, ho imparato, rubando nozioni qua e là da chi è più esperto di me, a relazionarmici in maniera più adulta, non rinunciando al bambino autentico che anche io sono stato, ho imparato ad ascoltarli e ad accogliere i loro bisogni, il loro manifestare emozioni.
Sento che si crea un bel rapporto con loro, un rapporto rilassato, dove non si sentono giudicati.
E' difficile da descrivere ma bellissimo.
Vedere un bambino sconosciuto che dopo due ore insieme ti abbraccia e ti dice che ti vuole bene perché sei gentile, non ha prezzo ed è inspiegabilmente meraviglioso ciò che provi.
Le voci dei bambini, i loro sorrisi, la natura tuta intorno mi hanno trasmesso un'energia meravigliosa.
Tutto questo per me è una grande conferma importante, perché con gli amici di Tempo di Vivere vivremo questi momenti molto spesso.
Il nostro progetto punta molto su genitori e bambini, su giochi didattici di gruppo e momenti condivisi.
Ieri più volte ho sognato di essere già nel casale di TdV a organizzare con loro giornate simili, in momenti ancora più profondi carichi di emozioni e di gioia.
Dalle 16 alle 18 do una mano nei campi a Luciana.
La sera, durante il ritorno a casa in auto, mi godevo quella luce calda ma più fioca del sole, l'aria dai finestrini portava nell'abitacolo profumo di fiori e letame fresco, il canto di un gallo, mentre i miei occhi si perdevano fra le sinuose colline ricamate di campi agricoli e vigneti, mentre l'aria dolcemente tiepida mi accarezzava il viso.
Una cara amica mi aveva da poco mandato un sms dove mi chiedeva di vederci su Skype per piacere e anche per un sostegno emotivo, in un momento difficile, da un amico che utilizza un pò di counseling.
Tornato a casa non mi lavo neanche, saluto in fretta Michela e Kristina e mi collego.
Tiriamo le 21 a parlare e sembra che stia meglio e si sia un pò ritrovata.
Felice per aver combinato mente e corpo, ma stanchissimo, mi preparo da mangiare, guardo posta e Facebook e poi via a nanna.

                        Scritto da Andrea Cusati venerdì, 6 giugno, 2014


                             
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