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Giornata dei sopravvissuti

Da Counselor @empaticalista

Nel mondo ogni anno si tolgono la vita un milione di persone. Ogni suicidio impatta gravemente sull’esistenza di coloro che restano: si stima da 4 a 24 persone. Per sopravvissuti si intendono coloro che hanno perso un caro, un familiare, un amico per sua stessa mano. Sono tanti i sopravvissuti… eppure non lo sappiamo, non li conosciamo, non li “incontriamo” sebbene siano seduti accanto a noi, ogni giorno. Lo stigma sociale che ancor oggi aleggia sul tema lascia tutti soli, nell’elaborazione del lutto più difficile da affrontare, un dolore che annichilisce e tramortisce, tra rabbia e sensi di colpa. Il tabù rende difficile chiedere aiuto, parlare, essere ascoltati. Se da una parte sappiamo bene quanto il clamore mediatico sui suicidi sia giustamente accusato (effetto Werther) di spingere all’emulazione chi già si trova in bilico sul filo dell’esistenza, d’altro lato la “congiura del silenzio”  mina alla base possibilità concrete di prevenzione e sostegno.

E’ necessario parlarne, ed aiutare a farlo.

E’ necessario porsi domande a voce alta, per trovare risposte.

Serve una cultura dell’ascolto e della relazione, che si faccia carico della fragilità e dell’incertezza, del dolore e della frustrazione, senza interpretarlo come fallimento. Una cultura rinnovata che accolga il disagio di giovani e meno giovani, in una dimensione collettiva e trasformativa, che produca resilienza e capacità di cambiamento.

Il 22 Novembre si celebra la Giornata Internazionale dei Sopravvissuti ed ho ricevuto questa locandina con la preghiera di diffonderla ed invitare il maggior numero di persone possibile.

Per cui fate come me, continuiamo insieme col passaparola: scaricatevi l’immagine e diffondetela ai vostri amici, conoscenti, contatti.

Grazie di cuore, a nome mio e di chi me l’ha mandata.

L’appuntamento è per il 22 Novembre alla Casa della cultura, a Milano – Via Borgogna, 3.

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