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Giornata del libro

Da Matteobortolotti @bortolotti

ImmagineDovrei scrivere un pensierino, è pur sempre il mio settore. In Italia si pubblicano molti libri brutti. Grande Cocomero, che brutto pensierino! Non dico per i gusti, i gusti non si discutono. Dico brutti per la sintassi, l’equilibrio narrativo, l’onesta dell’autore e soprattutto l’onestà di chi lo pubblica. Si pubblicano solo esordienti per pagargli poco anticipo, oppure si pubblicano libri di personaggi della tivvù che non sono scritti da loro, ma da schiavi interni o esterni alle case editrici. Una volta si pubblicavano i compagni di partito, ma adesso non c’è più un partito. E alla fine i lettori si sono abituati, si sono assopiti nel loro risveglio virtuale, nelle loro recensioni sui blog, nei gruppi di lettura, ma alla fine dei conti se ti danno da mangiare solo roba del fast food per anni, quando poi mangi un piatto di tagliatelle, dopo del tempo, molto tempo, non è mica detto che le tagliatelle ti piacciano ancora. Un po’ come la politica, che non la sa più fare nessuno. Un po’ come tutto, in questo Paese sbandato. Ti fan strano, a quel punto, le tagliatelle.
Ci vorrebbe una ‘Giornata dello scrittore’, altroché. Chi lo scrive il libro se no?
Ah, già. Ormai un libro lo scrivono tutti.
Peccato per le tagliatelle.
Auguri ai miei colleghi, quelli che ci campano, quelli che fan fatica, quelli che comunque VIVONO per le loro STORIE.


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