Un abito può essere un simbolo, uno strumento di comunicazione che scolpisce nella memoria un messaggio, così abbiamo pensato di ricordare la Giornata della Memoria con il cappottino rosso della bambina di Schindler’s List, unica nota di colore in una pellicola in bianco e nero. Steven Spielberg se ne serve per porre l’accento sulla tragedia di questa piccola innocente nel quadro di una tragedia collettiva e alla fine del film resta un’immagine più evocativa di mille parole.
Perchè un blogzine di moda decide di celebrare questa giornata? La deportazione nei campi di concentramento è stata uno degli episodi più meschini della storia recente in cui il potere ha negato la possibilità di essere se stessi, quello che per noi è il vero ed unico lusso. Uomini ingabbiati e mortificati in una divisa a righe (rappresentazione demoniaca secondo letture retrogade del Levitico), l’unicità inglobata nelle categorie, il razzismo realizzatosi anche attraverso un’operazione “estetica”.
La libertà di esprimersi, di essere unici e irripetibili è l’orizzonte in cui si muove quel mondo che ogni giorno raccontiamo. Sul tema siamo già intervenuti quando abbiamo ricordato il 29 ottobre come giornata della libertà di abbigliamento, oggi ci interessa ricordare perchè certe negazioni non si ripetano.