Ho postato la notizia del massacro ieri mattina, appena diffusa da AdnKronos,
sul gruppo FB "Politica a Pavia" e sono rimasto stonato tutto il giorno.
I commenti si sono subito divisi in base alla tendenza politica uscendo ben presto dal seminato. Accade regolarmente.
Non mi frega niente né di chi sia più o meno fascista piuttosto che comunista né delle dietrologie.
Qui il problema è il dogmatismo che sempre è contrario alla libertà di pensiero ed espressione .
Saranno pure stati estremisti islamici (a giudicare da quanto urlano nel video che li ritrae in fuga). Ma il problema resta il fanatismo religioso endemico in qualsiasi religione (o ideologia) dogmatica.
Osservando il semaforo delle strisce pedonali contro l'azzurro del cielo mi sono chiesto cosa spinga uomini ad uccidere altri uomini soltanto perché esprimono convinzioni diverse dalle loro.
Credere o non credere in un creatore, qualsiasi esso sia, è una condizione mentale.
Così come aderire ad una ideologia.
Ho conosciuto cattolici e mussulmani, comunisti e destrorsi, persino democristiani che restavano persone di tutto rispetto e non hanno mai pero la loro umanità a causa del loro modo di pensare.
Proprio ieri avevo letto di uno studio relativo all'affievolirsi nel mondo del sentimento religioso. La percezione è diversa, ma anche questo conferma che basarsi sulle sensazioni è spesso fallace. (Will religion ever disappear?)
Riflettevo sul fatto che l'aggressività fondamentalista di una parte per quanto minoritaria dell'islamismo, manovrata in modo spregiudicato da chi ha interesse a sostenerla economicamente, potrebbe davvero riportaci ad una guerra di religione di stampo medioevale spingendo un numero sempre più elevato di credenti ad individuare il male nel modello di vita occidentale. Per contrappunto l'ostilità della vecchia Europa nei loro confronti lievita a dismisura
Certamente i governi di questa parte del mondo, a partire dal governo statunitense, hanno commesso tutti gli errori possibili nei confronti degli islamici fomentandone l'odio nei nostri confronti. Ma i nemici non sono i musulmani.
Le religioni dogmatiche contrapposte e i fanatismi che alimentano sono i veri nemici.
Le piaghe da sanare per depotenziarle sono l'ignoranza, l'egoismo individuale, la sopraffazione dei più deboli da parte dei più forti tramite i meccanismi economici imperanti, i malgoverni, l'accumulazione del potere in mano all'uno per cento a fronte della precarizzazione e impoverimento del restante novantanove per cento della popolazione.
Consideravo tutto questo così, alla rinfusa, come affiorava alla mente, per libere associazioni, senza approfondimenti.
Immaginavo le destre che ci andranno a nozze istigando gli umori di pancia più squallidi alla caccia di facili voti, gli esponenti del governo e le loro insulse banalità, i lunghi e sussiegosi articoli gonfi di retorica e luoghi comuni dei soliti noti giornalisti ben pagati e le beghe da cortile di tutti gli altri ognuno a tirar l'acqua al suo mulino.
E già emergono nei commenti di tv e giornali tutte le ipocrisie e gli errori di valutazione possibili e sui social network ogni puttanata ipotizzabile.
Il fatto è che questi attentatori criminali, consapevolmente o meno, tirano la volata di personaggi come la Le Pen (o il locale Salvini) e rischiano di rimettere in gioco anche uno squalificato Sarkozy.
In qualche modo l'assalto al giornale Charlie Hebdo è per l'Europa l'equivalente dell'11 settembre americano, almeno per quanto riguarda il valore simbolico.
Pensavo a quanto si va dicendo sul tramonto della cultura europea di matrice illuminista e sul riaffermarsi di spinte irrazionaliste a forte connotazione religiosa.
Sembra che i macellai che hanno ucciso 12 persone siano francesi di origine algerina.
Forse come qualcuno sostiene appartenenti a quella schiera di giovani senza futuro delle banlieue sempre più emarginati e repressi dalle folli politiche dei governi di destra (Sarkozy in testa) e dimenticati - insieme a tanti altri esclusi di ogni tipo - anche da quelli che si dicono di sinistra
Non meraviglia che chi ha poco o nulla da perdere, scarsa cultura e tanta rabbia dentro sia facile preda di suggestioni ideologiche e religiose estreme, e individui nelle "false libertà" delle democrazie occidentali la causa di tutti i mali.
Colpisce l'efferatezza dell'odio contro gli ultimi difensori di una radicale autonomia di pensiero e parola attraverso la satira (per quanto feroce e politicamente scorretta secondo i parametri dei pudici benpensanti baciapile che infestano redazioni di giornali e studi televisivi e oggi si stracciano le vesti in difesa dei vignettisti trucidati dei quali però ben si guardano di condividere il coraggio).
Quel semaforo sullo sfondo del cielo mi è sembrato l'emblema di un difficile attraversamento per chi voglia ancora farsi guidare dalla ragione critica in un mondo finalmente privo di dei e di dogmi ideologici. Un segno di pericolo perché i tir delle religioni e ideologie dominanti non ne avranno alcun rispetto e saranno finalmente d'accordo almeno sul fatto di metterli sotto senza rimorsi.