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Giornata Di Traverso...finalmente. Primo feed-back, quello serio

Da Motociclistidatavola
Dopo averlo presentato e aspettato per tanto tempo finalmente abbiamo fatto il corso “Di Traverso”. Su questa giornata credo scriverò due post, uno sull'esperienza, in modo che ve ne facciate un'idea ed uno....MdT style, con aneddoti mitologici e leggende.Partiamo da quello “serio”, se così si può dire.Poi questa è stata una settimana intensa, ho partecipato anche ad un bellissimo corso sulla manutenzione e le tecnica della moto ma ve ne parlerò...
Veniamo a noi: giovedì 19 marzo duemilaquindici, Arena Flat Track di Misano, corso Di Traverso.

Giornata Di Traverso...finalmente. Primo feed-back, quello serio

Poco o molto non importa, l'importante è "di traverso"


Andiamo un po' a caso ma speriamo di ricordarci tutto. Con ordine, andiamo alla giornata. Tutta la giornata è organizzata molto bene, c'è una presentazione snella e smart, giusto per chiarire che ci possiamo fidare di quello che dice Marco, dato il suo curriculum e la sua esperienza. Lui capisce subito che siamo un gruppo ignorante forte e si adatta a noi. C'è una prima parte di teoria semplice e diretta, per mettere bene a fuoco concetti che ci verranno ripetuti tutto il giorno fino a farceli diventare famigliari. Poche cose ma molto chiare.Marco parte subito dicendo una cosa che ci conquista, dice che il traverso è una botta emotiva, è un momento in cui senti la pancia che si contrae e che esplodi. Mi viene in mente il post sull'uscita dalla zona di comfort, il traverso credo stia proprio fuori zona di comfort. Le moto, appena scendono dal furgone, sono stupende e attirano il nostro sguardo ammirato. Belle, semplici, nude. Scopriremo anche molto divertenti.Il corso è molto organizzato e preciso e tutto questo nonostante sia relativamente nuovo e non rodato da anni ed anni di erogazione. Nonostante questo tutto fila bene. Complimenti, significa che è stato pensato molto bene. Poi Marco da subito rivela una dote importante: ascolta, chiede e registra ogni commento, ogni annotazione. Si vede che ci tiene al suo “figlioccio” e vuole migliorarlo il più possibile. Beh, se questo è il livello del primo anno credo che andiamo molto bene.Anche la didattica è ben pensata. Si fanno esercizi progressivi, si sommano piccole conquiste durante ogni passaggio. Tutto è graduale progressivo. Ci sono gli slalom, i passaggi con una mano, poi i donut, poi i birilli poi, ad un certo punto, quando cominci a pensare a tutto quello che dovresti fare inizi a girare sull'ovale. Parti, fai il primo piccolo rettilineo, entri in curva, togli gas, senti la voce di Marco a pochi passi che ti guida, ti guida nei movimenti sulla moto urlando cosa devi fare e poi, all'improvviso senti che urla “vai adesso”. Ecco, a metà pomeriggio, dopo che hai faticato, sei caduto, hai respirato polvere, hai scherzato, ti sei cambiato maglia due volte, hai pranzato, bevuto, cominci a sentire i muscoli che chiedono tregua, ecco arriva il momento in cui senti quel “vai adesso” in cui apri il gas e tutte le piccole cose imparate quel giorno si mettono magicamente in fila, la moto parte, si mette di traverso, la pancia si contrae, il respiro si ferma, senti la ruota che comincia a scivolare e lo fa in relazione a quanto tu la vuoi far scivolare. In quell'istante governi qualcosa che fino a poche ore prima pensavi ingovernabile, in poco più di mezza giornata arrivi ad avere la sensibilità di sentire la moto che si intraversa, godere del fatto che non lo fa perchè ti scappa ma perchè tu la fai scappare. Senti che hai imparato ad essere positivo sul manubrio, a pestare sulle pedane, a stringere le gambe sul serbatoio a schiacciare l'anteriore, hai imparato tutto e funziona, cazzo se funziona.Non ti riesce sempre, alcune volte non ci credi e allora cadi, altre volte non ti fidi e allora la moto si alza. Non è facile, devi andare un po' “contronatura”, devi uscire dalla tua zona di comfort e non è detto che riesca sempre. Ma quando ti riesce, quando tutto si allinea e tu lo controlli....allora sei al top, in quel momento ti stai divertendo, stai cavalcando il drago, sei in groppa al mostro, stai facendo quello che da bambino facevi quando sognavi cose fantastiche, inverosimili. Lo stai facendo e ti vengono in mente le parole di Marco quando dice che il traverso è una botta emotiva.Che il corso è un'esperienza da fare sta tutto qui, al pomeriggio fai cose che al mattino non credevi saresti stato in grado di fare, specialmente perchè le fai consapevolmente e non per culo.Quindi il corso è divertente, progressivo, faticoso. Marco è molto chiaro e ti guida passo passo. Chiede continuamente feed-back, si adatta, cambia, ascolta.

Giornata Di Traverso...finalmente. Primo feed-back, quello serio

capita anche di cadere...e comunque si impara anche dalle cadute

Ma al di là della giornata divertente, perchè si dovrebbe fare un corso così? Beh, impari ad avere sensibilità, ad ascoltare la moto, anzi a sentire la moto, a fidarti per le cose per cui ti devi fidare e a non farlo per quelle per cui non devi. Certo, non è che domattina mi metto a fare traversi col Diavel, però dopo una giornata così sono sicuramente un motociclista migliorato e questo comunque giova ogni volta che accendo la moto. In aggiunta, visto che ne abbiamo parlato poco tempo fa, hai l'occasione di uscire proprio dalla tua zona di comfort, di scaricare adrenalina.
Cosa aggiungere, direi nulla, se non state già prendendo contatti per fare il corso allora forse non sono capace di spiegarvelo meglio....ahahaha.

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