Nonostante l'istituzione, nel 2005 da parte dell'Unione Europea, della Giornata Internazionale contro l'Omofobia e la transfobia, le discriminazioni di genere non sono finite. Sino a 15 anni fa, l'omosessualità era inserita in una sorta di “lista nera”: quella delle malattie mentali.
Sebbene l'esclusione da quella lista sia stato un grosso passo in avanti, tuttora non si può dire che i pregiudizi nei confronti degli omosessuali siano venuti a cadere. Si assiste ancora oggi a gravi forme di discriminazione nonché ad atti intimidatori nei confronti di gay e lesbiche.
Ecco, allora, l'importanza della campagna di sensibilizzazione messa in piedi da Arcigay, associazione che da sempre tutela i diritti degli omosessuali. Si tratta di “Io denuncio”, una campagna nazionale di informazione e sensibilizzazione, realizzata grazie ai fondi del 5x1000 che l'associazione è riuscita a raccogliere. 10 mila manifesti e 80 mila flayer sono stati distribuiti in ogni parte del Paese per far capire che i gay, lesbiche, bisex e trans hanno esattamente gli stessi diritti degli eterosessuali.
Denunciare gli abusi e le violenze gratuite: questo è lo scopo della campagna. Denunciare significa non essere più complici e, soprattutto, fare un atto di grande responsabilità nonché di civiltà. È, infatti, impensabile che nel 2012 le persone possano venire discriminate in base alle loro preferenze sessuali o che queste ultime possano diventare sinonimo di una qualche malattia mentale. Sostenere le battaglie contro l'omofobia e la transfobia è un atto di estrema civiltà che tutti dovrebbero compiere per non vedere più brutte scene di omosessuali o transessuali brutalmente picchiati o verbalmente aggrediti da persone che non accettano la diversità.