Oggi, 8 marzo, ricorre la Giornata Internazionale della donna, promossa con forza dall' Internazionale Socialista nel 1910. È consuetudine di ogni anno applicare a questa data l'incorretta denominazione di " Festa ", trascurando l'enorme significato che essa tramanda all'intera umanità.
L'8 marzo 1917 le donne bolsceviche di San Pietroburgo capitanarono una grande manifestazione di piazza per chiedere la fine della guerra, innescando le manifestazioni che in poco tempo portarono alla caduta dello zarismo e alla rivoluzione d'ottobre.
Fu il Partito Comunista d'Italia ad introdurre nel 1922 la Giornata internazionale della donna anche nel nostro Paese. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale la diffusione di alcune teorie fantasiose circa la nascita di questa ricorrenza convinse in molti (e convince ancor oggi) che l'8 marzo ricorderebbe una tragedia avvenuta nel 1908 presso una fabbrica di camicie Cotton o Cottons a Boston, dove centinaia di donne morirono in occasione di un incendio.
Tale affermazione sappiamo oggi non essere vera, malgrado siano ancora in tanti a "ricordare" un fatto mai accaduto nella storia o, quantomeno, per nulla collegato con la Giornata Internazionale della donna e che svilisce altresì l'impegno delle donne di San Pietroburgo come simbolo delle donne di tutto il mondo. Ecco perchè, ancor prima di festeggiare, bisognerebbe ricordare. Ricordare per non dimenticare.
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