oggi è una ricorrenza importante: dal 1999, infatti, il 25 novembre è stata designata dall' Assemblea Generale delle Nazioni unite come data ufficiale della GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE.
La scelta di questa data non è casuale: il 25 novembre del 1960, infatti, nella Repubblica Dominicana vennero uccise brutalmente tre donne, le sorelle Mirabal, per motivi politici da agenti del Servizio di Informazione Militare del dittatore Trujillo. Quello che fa più impressione è che la violenza sulle donne è un fenomeno dilagante e che l'Italia non fa eccezione: si parla di una donna uccisa ogni tre giorni.
Il femminicidio (perchè è di questo che stiamo parlando) spesso è commesso dai partner o dai familiari, il che lo rende un delitto se possibile ancora più detestabile e raccapricciante.
Però...devo dire una cosa: spulciando in rete tra i vari articoli relativi a questo argomento (basta digitare "Giornata contro la violenza sulle donne" in un qualsiasi motore di ricerca e appaiono tantissimi link) ne ho trovato uno che mi ha colpito perchè è fuori dal coro. E' pubblicato dal sig. Torsello su "Diritto di critica", un giornale online di politica e attualità.Cioè, l'autore denuncia il fatto che c'è ipocrisia nel dedicare una giornata a questo tipo di delitto e poi dimenticarsene per lo più il resto dell'anno. Perchè come per la Festa della donna è riduttivo e svilente relegare discorsi del genere ad un giorno solo. Perchè esiste la Festa della donna ma non quella dell'uomo e così esiste una Giornata contro la violenza sulle donne ma non contro la violenza sugli uomini....Insomma, la provocazione dell'autore di questo articolo vuole far riflettere su come, cito testualmente <<la disparità tra i sessi inizia proprio da queste ricorrenze ad uso e consumo della coscienza da ripulire. Per l’uomo in generale, per le istituzioni che non sensibilizzano, per i mariti maneschi.>>Ecco, io devo dire che proprio sulla ricorrenza dell'8 marzo ho scritto un postl'anno scorso in cui spiegavo perchè non mi piace festeggiare, perchè non ritengo congruo il senso che viene attualmente attribuito alla ricorrenza dalle donne stesse nella maggiornaza dei casi.
Un pò quindi comprendo cosa vuole dire il sig.Torsello nell'articolo di cui ho riportato quell'inciso.
Però è pur vero che quella di oggi mi sembra una ricorrenza un pò diversa da quella dell'8 marzo. Una ricorrenza che ha a che fare non con un incredibile e ridicolo girotondo consumistico come invece lo è la Festa della Donna (purtroppo) ma con numeri che sgomentano (113 donne uccise in Italia dall'inizio dell'anno, di cui 73 dai propri partner).
Quindi direi che comprendo la provocazione e in un certo qual senso la condivido, ma non in modo totale. Perchè un fenomeno come il femminicidio non può in nessun caso essere lasciato passare sotto silenzio. E quindi una giornata dedicata a questo può essere utile se calata in un ben più ampio "raggio d'azione", in modo che non resti solo una data cerchiata di rosso sul calendario, insomma.
Non so se mi sono fatta comprendere. Spero di si.
Certo è che c'è di che riflettere, in ogni caso.
Chissà, Lilli, che ne pensano a tal proposito le persone che passano di qui a leggere i miei post, le donne in particolar modo...
ndr: ho apportato piccole modifiche, aggiungendo qualche frase, al mio scritto dopo poco che l'ho postato, perciò le primissime persone che lo hanno letto potrebbero poi trovarvi queste piccole differenze....chiedo scusa!