Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Una data, scelta in onore delle sorelle Mirabal, attiviste della Repubblica Dominicana uccise il 25 novembre 1961 per la loro opposizione al regime dittatoriale e da allora. considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.
In Italia solo dal 2005 alcuni centri antiviolenza e Case delle donne hanno iniziato a celebrare questa giornata. Ma negli ultimi anni anche istituzioni e vari enti come Amnesty International festeggiano questa giornata attraverso iniziative politiche e culturali. Nel 2007 100 000 donne (40 000 secondo la questura) hanno manifestato a Roma “Contro la violenza sulle donne”, senza alcun patrocinio politico. È stata la prima manifestazione su questo argomento che ha ricevuto una forte attenzione mediatica, anche per le contestazioni che si sono verificate a danno di alcuni ministri e di due deputate.[1] Nonostante i progressi nel campo dell´uguaglianza di diritti dei due sessi, il rapporto che gli uomini intrattengono con il mondo femminile resta estremamente complesso. Nei primi sei mesi del 2013 si contano 65 femminicidi. Oltre alle donne uccise, inoltre, vanno contate anche tutte quelle che, pur non avendo perso la vita, sono state maltrattate, picchiate e violentate. Nella maggior parte dei casi si tratta di violenza domestica: gli autori dei delitti, infatti, sono per lo più mariti, fidanzati ed ex partner In Italia, secondo gli ultimi dati dell´Istat, una donna su tre è stata vittima della violenza di un uomo, almeno una volta nella propria vita. L’uomo che fa violenza contro una donna, non è un mostro, un criminale, non conta il lavoro che si fa o la posizione sociale che si occupa, ma l´incapacità ad accettare l´alterità e l´autonomia femminile. Si tratta per lo più di uomini che diventano violenti per paura di perdere il controllo e il potere sulla donna. E che percepiscono il proprio atteggiamento come “normale”: fa parte del copione della virilità cui in genere aderiscono profondamente. Non ci sono comunque delle giustificazioni, mai. Molto in questo senso può fare la società, intesa canche come famiglia e scuola, dove bisogna innanzi tutto far capire ai bambini il rispetto dell’altro, puntando sulla informazione e sul dialogo.
Il 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione delle violenza sulle donne sono moltissime le iniziative pensate per ricordare le vittime di femminicidi e violenze, una iniziativa tra tutte è Lo sciopero delle Donne che prevede iniziative e manifestazioni in tutta Italia.