... Sarà che in questo periodo ho repulsione un pò per tutto ciò che è finto e posticcio (...tranne la cofana di Moira Orfei, ovviamente!) ma non è che mi vada tanto di festeggiare questa giornata mondiale contro l'omofobia...
Per carità non fraintendetemi.
Condanno fortemente gli abusi e i soprusi che le persone omosessuali devono subire...ma la mia riflessione oltrepassa il bordo e cerca di andare al cuore di un problema annoso e stantio che a tratti sorprende per la sua grettezza.
Conoscete il detto... non c'è miglior modo per nascondere una cosa che metterla in bella mostra?
Ecco, queste giornate iniziano ad assumere l'aspetto grottesco ormai raggiunto e superato della festa della donna.Una giornata in cui si fanno auguri privi di senso, si sfrondano decine di alberi di mimosa e in ci il massimo del brivido e dell'emancipazione è una pizza con le amiche donne e...tataaaaannn...uno spogliarello del palestrato impomatato di turno.
Per poi vedere i diritti delle donne clpestati quotidianamente...in famiglia, sul lavoro e spesso anche nalla coppia.
Ecco è questo il mio terrore... che fra poco il 17 Maggio si andrà tutti in pizzeria...oddio no, siamo gay...facciamo alla terrazza dell'Hassler, per fare baldoria in compagnia e fare lunghi trenini musicali (musicali!!!)
Ma non perchè oggi i politici e la società civile non si spenda in parole opportune contro l'odio omofobo, no...
Pochi minuti fa il Presidente della Repubblica ha detto parole encomiabili e condivisibili...lo stesso hanno fatto Fini e Schifani... thò, persino al Carfagna tra un'estetista e un parucchiere di grido ha detto che l'Italia deve combattere l'omofobia.
Ci mancano oggi le dichiarazioni del Papa che dice che il Diavolo è cattivo e di Mina che dice che non farà più un concerto dal vivo per aver concluso il quadretto perfettodella fiera delle ovvietà.
Oggi son bravi tutti...
Oggi sarebbero pronti tutti a spendere una parola a favore degli omosessuali... e noi, assopiti e anestetizzati, ci accontentiamo e a tratti esultiamo.
Poi?
Ieri... domani?
Se ci va bene un penoso silenzio.
Ma è nella prassi della vita politica e sociale italiana non affrontare minimamente in maniera seria e costruttiva il problema dell'omofobia, dell'odio che scaturisce dall'ignoranza e dalla pochezza di spirito, verso le persone omosessuali.
Da domani... e forse anche da stasera tardi, il buio più totale, la negazione e la sparizione di ogni buon intento al pari della dieta del Lunedì.
I buoni propositi si scontrano contro lo strapotere morale del Vaticano che detta legge dal suo alto scranno.
Strapotere morale che vale e deve essere imposto in tutto il territorio italiano ad esclusione del perimetro stesso del Vaticano... in cui le regole etiche e i precetti morali assumono contorni meno definiti fino a sgretolarsi del tutto circondati dalla fumosa nebbia dell'omertà, che tutto copre e nulla fa trapelare.
Ecco di cosa ho paura... che il 17 Maggio diventi un contentino per farci tacere e che non sia un giorno importante e pregno di motivazioni come in molti alti paesi del mondo.
E io la colpa so anche di chi è...
Non è dei politici di destra e centro asserviti al Vaticano e non è neanche dei politicanti di sinistra privi di mordente e decisione... la colpa è solo e soltanto nostra!
Finché ci nasconderemo... finché il coming out resterà uno spauracchio... finché anche con la nostra vicina di casa inventeremo finte fidanzate fuori per lavoro... finché non avremo il coraggio di mostrarci ai nostri colleghi di lavoro nella nostra assoluta normalità e ordinarietà... fino a quel momento dovremo implorare dei diritti e dovremmo combattere contro l'odio di chi ci considera contronatura e spregevoli.
La colpa è nostra che non ci mostriamo... tutti... per quello che siamo nella nostra semplice umanità .
La colpa è di tutti i gay e le lesbiche che vivono nell'ombra dando a tutti l'idea che il gay sia lontano... isolato... altro dal loro, una pecora nera, rara e difficile da incontrare... non un fratello, un figlio, un nipote, un collega.
Se il notro compagno o la notra compagna la smettesse di vestire del migliore amico/a d'infanzia...
Se tutti noi venissimo fuori nella nostra vita tutti si accorgerebbero che siamo tanti... siamo una fetta considerevole e sostanziosa di questa società e come tale ci sono dovuti rispetto e diritti.
Tutti, nessuno escluso.
Oggi ci facciamo forti e belli... ma il bello inizia da domani.