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Giornata Mondiale della Felicità: ciò che ho imparato sull’essere felici

Creato il 14 marzo 2016 da Assugoodnews @assunta73

Giornata Mondiale della Felicità: ciò che ho imparato sull’essere felici
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Quella del prossimo 20 marzo è la quarta Giornata Mondiale della Felicità che festeggio con consapevolezza. Se penso alla prima mi accorgo di quanto io sia cambiata e di quanto sia più felice. In questi anni ho imparato tanto sulla felicità. Per esempio ho capito che si tratta di uno stato d’animo che si può allenare, che viene da dentro di noi a prescindere dagli eventi esterni, che è ciò che ci fa sentire in pace e ci fa vivere una vita di piena realizzazione. Ho imparato che siamo noi, e solo noi, ad accendere la nostra felicità.

Sulla felicità ho sempre letto molto ma non ne ho avuto una reale percezione fino a quando non mi sono imbattuta in persone davvero felici. Grazie al mio cambiamento e al mio sogno che sto realizzando ho scoperto che si può essere felici anche quando si parte da una situazione di serie difficoltà.


La felicità non si cerca, si riconosce.
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Perché la felicità, in realtà, è qualcosa che non si cerca fuori ma è dentro di noi. Non è qualcosa che ci procurano beni materiali o persone. In questi anni ho incontrato persone che stanno costruendo il proprio successo e che vivono una vita felice. Molte di loro sono passate da grandi difficoltà, altre le stanno vivendo ancora. La vita non è quasi mai come noi decidiamo debba essere. Non vorremmo mai vivere delle sfide importanti, eppure sono quelle che ci aiutano a crescere. Sono quelle da cui, spesso, nasce la nostra felicità

.


La felicità autentica vive NONOSTANTE tutto.
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Il prossimo 20 marzo si festeggia la Giornata Mondiale della Felicità. Una giornata di grande gioia ma anche di grandi riflessioni. Almeno per quanto mi riguarda.
Da alcuni giorni penso a cosa avrei potuto scrivere in occasione di questa ricorrenza. Nella rete esistono diversi articoli che ne parlano. Ma poi ho pensato che la cosa migliore è quella di donarvi la mia esperienza come amo fare quotidianamente.

Ecco, allora, le cose che ho imparato sulla felicità negli ultimi anni.


Felicità parte dalle buone abitudini
. Non c’è cosa migliore per allenare la propria felicità che modificare le proprie abitudini negative. Io ho cominciato proprio da li (le mie nuove abitudini le ho condivise nell’e-book Esercita la tua felicità). Ho iniziato a osservare la mia quotidianità e a modificare quello che non funzionava. Ho cominciato a dedicarmi più tempo, ad alzarmi presto, a pianificare, a non dare nulla per scontato. Giorno dopo giorno ho visto cambiare tutto intorno a me e io ho iniziato a essere sempre più felice.

Felicità è imparare a dire di no. Di questo vi parlo spesso. Io ero una di quelle persone che credevano nel potere del “SI” a tutti i costi. Che grande errore. E che grandi corse per accontentare tutti. Il risultato? Io stanca, i miei sogni nel cassetto ad ammuffire, le relazioni costruite non sane, tempo libero pari a zero, la mia famiglia obbligata a vivere una quotidianità senza di me. Quando ho cominciato a dire di no in modo consapevole e sereno ho scoperto un altro modo di vivere e ho costruito relazioni professionali e personali più sane. Io sto molto meglio davvero. Non siamo obbligati a dire di si. Per approfondire vi invito a leggere un mio post precedente su questo tema.


Dire di no agli altri è dire di si a noi stessi.
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La felicità è vivere nella gratitudine. Quando non siamo felici perdiamo di vista ciò che abbiamo. E’ come se l’infelicità ci metta un fazzoletto sugli occhi e ci impedisca di vedere, in realtà, ciò che di più prezioso abbiamo. La vita mi ha insegnato che qualunque passo si voglia fare il punto di partenza è chi siamo, cosa abbiamo e dove siamo. Quando prendiamo consapevolezza di questo con gratitudine e accoglienza allora abbiamo tutto quello che ci occorre per ripartire. Da questo punto possiamo arrivare dove vogliamo, passo dopo passo. Sulla gratitudine sto lavorando molto facendo studi in continuazione. Ho in mente tanti progetti per il prossimo futuro che andranno a rafforzare l’idea del libro Dire, fare… ringraziare


e del workshop che terrò a Milano il prossimo aprile. In questa occasione mi metterò ancora più a nudo con l’intento di raccontare molto di più sulla gratitudine.


La gratitudine va ben oltre un semplice grazie. E’ uno stato dell’essere.
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Felicità è lasciare andare. Le prime cose che ho lasciato andare sono state le relazioni professionali che mi toglievano il sorriso, il respiro e il tempo. Quelle in cui ero incastrata perché credevo fossero necessarie. Poi ho lasciato andare, con la tecnica del perdono, i sentimenti e le credenze limitanti che bloccavano la mia evoluzione. Quindi ho lasciato andare il parere degli altri. Nel mio sogno non ci credevano in molti, sapete? Mi sono sentita dire spesso che si trattava di pura utopia e che non sarei arrivata da nessuna parte. “Forse sarà cosi ma io voglio provarci e lo farò con tutta me stessa”. Ed eccomi qui, 3 anni e mezzo dopo a occuparmi solo del mio sogno. Lasciare andare il parere altrui non significa avere la presunzione di conoscere la verità, significa ascoltare se stessi e sapere che , comunque vada, è il nostro cammino, la nostra vita, il nostro sogno. Ognuno di noi vede il mondo con i propri occhi. Non esiste un’unica verità.


Non vivere il sogno di qualcun altro. Vivi il tuo.
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Felicità è togliere il sogno dal cassetto. Se vi facessi queste domande: “dove vorreste essere in questo momento?” e “Sei nella vita che vorresti?” Quale sarebbe la risposta? Pensateci. Avete tanti sogni nel cassette? Tirateli fuori, guardateli, fatevi raccontare cosa vogliono diventare e poi scegliete di renderli vivi. Ogni cosa che abbiamo messo in quel cassetto può diventare realtà per il solo fatto che li dentro ci è finita. Riprendete in mano la chitarra, progettate il vostro lavoro dei sogni, scrivete mail a chi può aiutarvi ad avere una visione nuova, iscrivetevi a quel corso che potrebbe cambiarvi la vita, partite per quel viaggio che avete in mente da sempre, smettete di rileggere il manoscritto del vostro romanzo e speditelo a qualche editore. Fate qualcosa. Il vostro sogno è più reale di quanto possiate immaginare.


Siamo noi a chiudere i sogni nel cassetto. Non ci finiscono da soli.
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Queste sono alcune delle cose che ho imparato sulla felicità in questi ultimi anni. Tutto questo è entrato nel mio DNA e oggi so che posso continuare a evolvere concentrandomi su nuovi concetti. In questi giorni sto lavorando sulla chiarezza e sull’autenticità per esempio. E poi vorrei crescere in fatto di pianificazione degli obiettivi. C’è sempre da fare quando si vuole essere felici ma vi garantisco che è un gran bel fare.

Sono certa che anche voi avrete imparato qualcosa sulla felicità. Vi va di condividerlo?

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that's good news - Il blog di Assunta Corbo


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