Il primo giorno di Primavera è anche, non a caso, la giornata in cui in tutto il mondo si celebra la Poesia, con i suoi mille autori e nelle sue mille forme.
Noi di Studio83 facciamo gli auguri a te che leggi, a te che scrivi… in particolare se scrivi anche o esclusivamente poesia.
Poeti ne conosciamo molti, alcuni affermati e importanti come Dante Maffia, che ha scritto per noi un bellissimo pezzo sulla poesia dedicato anche ai giovani. Altri meno affermati, poeti “in erba”, per restare in tema primaverile, ai quali auguriamo di trovare una voce e una platea giusta per loro. Lungo la strada, un piccolo aiuto da parte di editor professionisti e conoscitori di poesia aiuterà sicuramente.
(Per inciso, in questi giorni cade un’altra ricorrenza: i primi DIECI ANNI de L’Isola della Poesia, il portale più famoso e seguito d’Italia, gestito dal nostro Luca Baccari, editor di testi poetici e webmaster in forza a Studio83. Auguri Luca!)
Festeggiamo questa giornata doppiamente importante con un componimento poetico primaverile, come è giusto che sia. Ma andando oltre di noi, con un pensiero a chi, oggi come ieri, sta attraversando difficoltà importanti.
La poesia “Sotto la pioggia camminava la primavera” è il canto nostalgico di un esule, di un uomo che lontano dalla sua casa e dai suoi affetti familiari sovrappone nei suoi ricordi la triste stagione del suo presente con quelle, più felici, del suo passato, attraverso dettagli che compongono immagini in contrasto. Scritta, nel 1962 a Mosca, e tratta dalla raccolta “Poesie dall’esilio”, è un regalo al mondo di Nazim Hikhmet.
Buona primavera e… buone primavere presenti, passate e soprattutto future!
Sotto la pioggia camminava la primavera
con i suoi piedi esili e lunghi sull’asfalto di Mosca
chiusa tra gli pneumatici i motori le stoffe le pelli
il mio cardiogramma era pessimo quel giorno
quel che si attende verrà in un’ora inattesa
verrà tutto da solo
senza condurre con sé
coloro che già partirono
suonavano il primo concerto di Ciajkowskj sotto la pioggia
salirai le scale senza di me
un garofano sta all’ultimo piano della casa al balcone
sotto la pioggia camminava la primavera
con i suoi piedi esili e lunghi sull’asfalto di Mosca
ti sei seduta di fronte a me non mi vedi
sorridi a una tristezza che fuma lontano
la primavera ti porta via da me ti conduce altrove
e un giorno non tornerai più ti perderai nella pioggia.