Ecco, quando una come me, che cura un blog che si chiama “Primo non sprecare” legge che ancora oggi, nel 2016, abbiamo bisogno di una giornata in cui ci viene ricordato che non bisogna sprecare (il cibo, ma comunque tutto), capite che mi cascano le braccia.
Appartengo a una generazione che è cresciuta con il rispetto per il cibo, e per tutto quello che ci circonda. Oggi leggo che fa notizia il panificio capace di regalare il pane invenduto, il supermercato che offre a prezzi scontati i prodotti vicini alla scadenza, la Francia che legifera per combattere lo spreco.
Insomma, fa notizia l’ovvietà.
Perché non sprecare il cibo è tutt’altro che difficile, anche se si lavora e si ha poco tempo. Un po’ più di attenzione quando si fa la spesa, un po’ più di buona volontà quando ci si mette ai fornelli, soprattutto un po’ più di fantasia e buon senso e tutti, uomini e donne, giovani e vecchietti, tutti siamo in grado, con pochissima fatica, di limitare lo spreco. Basta volerlo.
Vi invito a leggere questa notizia Ansa, che si dilunga sull’argomento, e per fortuna si chiude con una nota positiva di Andrea Segré: negli italiani “aumenta la percezione dello spreco, per cui si deve intervenire con la prevenzione”.
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