Giornata nazionale della bicicletta: un post per Rosa

Oggi è la prima giornata nazionale della bicicletta, non posso quindi non dedicare un post alla mia Rosa (nella foto), la mitica due ruote ferrarese che, da cinque anni ormai, mi accompagna ovunque. Con l'arrivo di Pasqualina, a dire il vero, Rosa è tornata ad essere una stanca signora di mezza età, invecchiata dall'invidia che Pasqualina ha da subito suscitato in lei. Pardòn, Pasqualina è la Punto a metano  entrata in famiglia da  un paio d'anni. Prima di lei Rosa era davvero un portento: i suoi pedali hanno sopportato il peso di due traslochi, il suo manubrio ha trasportato impavido il primo 17 pollici dall'ingombrante tubo catodico, direttamente dall'interspar alla prima casa affittata da Agnese qui a Ferrara. Saltava entusiasta sui ciottoli di Ercole D'Este al primo trenta e lode sul libretto, e mesta ha percorso vie meno rumorose in altre circostanze. Deve il suo nome al film "i diari della motocicletta", e alla protagonista indiscussa di quel film, Poderosa. Il suo nome completo è infatti Poderosa: Rosa è per far prima. Com'è facilmente intuibile è una bicicletta comunista, anche se lei non ama sentirsi appellare così: preferisce "bicicletta partigiana", in onore del suo glorioso passato. Un vecchio biciclettaio mi spiegò un giorno che la pennellata di colore bianco data sul fanalino di dietro testimonia che dev'essere stata usata dai partigiani, loro infatti usavano colorare il fanalino posteriore per non so quale motivo. L'ho trovata abbandonata nel cortile della prima casa che ho abitato qui a Ferrara, era piena di ruggine con tutt'e due le ruote storte. "l'ha abbandonata lì il vecchio inqulino, s'è laureato e l'ha lasciata a marcire lì", non ho fatto in tempo a sentire il prosieguo del racconto che i miei vecchi coinquilini mi stavano facendo di lei, che ero già con chiavi inglesi e spugnetta antiruggine a rimetterla in sesto.