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Giornate degli Autori – Venice Days 2015

Creato il 25 luglio 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

La selezione delle Giornate degli Autori 2015, che si svolgeranno dal 2 al 12 settembre nel quadro della 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, è certamente la più varia, imprevedibile, internazionale e insieme “italiana” nella storia, ormai consolidata, della rassegna promossa dalle Associazioni italiane degli Autori (Anac e 100autori), in accordo con La Biennale di Venezia. Dirette da Giorgio Gosetti e presiedute da Roberto Barzanti, le Giornate degli Autori – Venice Days portano ogni anno al Lido le voci del cinema indipendente di tutto il mondo, ma danno anche spazio al dialogo e alla ricerca in uno spirito che certamente va oltre la semplice passerella di anteprime cinematografiche.

Qualche numero e qualche nome per leggere la nostra selezione: 20 film, 15 paesi, 8 opere prime, 18 prime mondiali, 8 registe donne, un maestro del cinema mondiale come Carlos Saura, il Premio Nobel per la letteratura Orhan Pamuk e il fondatore dell’Odin Teatret, Eugenio Barba, protagonisti di due eventi speciali; la Palma d’oro Laurent Cantet come presidente della giuria; la musa della Nouvelle Vague, Agnès Varda al centro del progetto Women’s Tales realizzato insieme a Miu Miu. Interpreti famosi come Luis Tosar, Miranda Otto, Sam Neill, Paul Ducet, Suzanne Clément, Riccardo Scamarcio, Alba Rohrwacher, Celia Rowlson Hall, Massimo Popolizio, Valentina Carnelutti, Roberto Bolle, Elio, Cristiana Capotondi.

E un gran finale delle Giornate nel cuore della laguna veneta, all’antica Remiera di Pellestrina, mentre a Chioggia si festeggerà la storia di questa sezione con quattro serate speciali prima dell’inizio della Mostra.

Le polemiche sulle rappresentanze nazionali punteggiano ogni anno le anticipazioni stampa dai grandi festival: troppi film tedeschi a Berlino, strapotere francese a Cannes, occhio di riguardo per il cinema italiano a Venezia. Quest’anno non faremo eccezione e siamo contenti se faranno notizia i tre film italiani in concorso alle Giornate degli Autori: si tratta di una consapevole scommessa su un esordiente il cui sguardo rinfresca davvero l’immagine dei giovani autori (Carlo Lavagna), di una conferma importante per Ascanio Celestini, che torna a Venezia sotto le bandiere del cinema d’autore, di un regista importante e amato come Vincenzo Marra, che firma la sua opera forse più personale e appassionata. Insieme a loro abbiamo voluto dare spazio a un cinema di ricerca e di passione che ci offre il ritratto di una cultura viva e originale: una ricerca per la quale ci avvaliamo, come ogni anno, del sostegno convinto da parte della SIAE.

Non ci sottraiamo al classico gioco del fil rouge: sul piano tematico ci muoviamo nei “non luoghi” della nostra civiltà: sottosuolo e superficie di una terra che non trova più radici e che rigetta l’omologazione del potere e dell’individualità egoista.

Dal punto di vista stilistico invece il cinema indipendente sta riconquistando un’originalità dello sguardo e della narrazione che non teme più il confronto con la memoria. Ci sembra di aver captato, attraverso le centinaia di film proposti alla nostra valutazione, una freschezza di toni, un coraggio, una forza etica che si traduce nella ricerca sull’immagine. Anche per questo non abbiamo esitato, dopo un anno di “grandi firme” alle Giornate, a scommettere su registi all’esordio e su autori (ed attori) che hanno saputo rimettersi in gioco per guardare oltre le sicurezze del proprio mestiere.

Saranno 11 i film in concorso per il Venice Days Award che mette a disposizione 20.000 euro equamente divisi tra il regista e il distributore internazionale del film vincitore. A presiedere in seduta pubblica la giuria del premio sarà la Palma d’oro Laurent Cantet.

Gli stessi film concorreranno al Premio del Pubblico BNL promosso da BNL Gruppo BNP Paribas mentre tutte le opere prime delle Giornate degli Autori vengono considerate dalla giuria del Premio Luigi De Laurentiis per il migliore esordio di tutta la Mostra.

I film europei della selezione ufficiale concorreranno al Label Europa Cinemas assegnato da una giuria di esercenti. La giuria della critica Fedeora attribuirà, infine, i premi al miglior film e al miglior regista esordiente.

Gli eventi speciali che fanno corona al concorso delle Giornate degli Autori 2015 (confermato dopo il successo di Laurent Cantet con Ritorno a l’Avana e la bella affermazione dell’inedita giuria dei giovani europei di “28 Volte Cinema”) sono – per una volta si può ben dirlo – autentici avvenimenti: momenti preziosi di grande cinema, linguaggi e stili diversi e forti, occasioni d’incontro con uomini (e donne) straordinari. A cominciare da Ingrid Bergman nell’inedito ruolo di narratrice di sé, protagonista del sorprendente film breve di Alessandro Rossellini Viva Ingrid! portato a Venezia da Istituto Luce – Cinecittà in occasione del centenario della nascita della grande attrice.

Abbiamo scelto di dare una speciale attenzione al cinema italiano anche in questo spazio con esperimenti coraggiosi, dall’animazione “selvaggia” di Bangland alla radiografia umana di Milano 2015. Lo stesso abbiamo fatto nel programma di Laguna Sud, un progetto a cura di Andrea Segre e Giorgio Gosetti che incornicia idealmente le giornate alla Mostra: a Chioggia raccontiamo il nostro passato con alcuni dei film che hanno costruito il carattere e lo stile unico delle Giornate; a Pellestrina chiudiamo in festa, accendendo un nuovo schermo sulla Laguna e riservando spazio a tre serate-evento che vogliono mettere insieme ricerca espressiva “alta” e festa conviviale com’è nei cromosomi di una sezione che antepone il momento dell’incontro, alla Villa degli Autori, all’attrattiva del tappeto rosso e ai flash dei fotografi.

Il marchio Venice Days si conferma quest’anno una “firma di qualità” che supera i confini della Selezione Ufficiale. Così quest’anno tre opere saranno presentate a Venezia con la dizione “in accordo con Le Giornate degli Autori”. Si tratta del film di Stefano Chiantini Storie sospese che verrà presentato “fuori quadro” il 1 settembre al Cinema Astra dalla Produzione Pablo; del documentario di Emanuela Giordano Il ghetto di Venezia: 500 anni di vita che verrà presentato il 6 settembre al cinema Giorgione in collaborazione con la Comunità Ebraica di Venezia; del film-documento di Andrea Segre I sogni del lago salato che chiuderà domenica 13 settembre le proiezioni del progetto “Laguna Sud” a Pellestrina, in accordo con il Festival Internazionale del Film Locarno.

In collaborazione con il Comune di Venezia poi, una selezione delle Giornate degli Autori sarà inserita nel programma di “Esterno Notte” a Venezia e Mestre e, dopo la Mostra, i film delle Giornate saranno nel programma di “Venezia a Roma” al Cinema Farnese in collaborazione con Agis-Anec.

Le attività della SIAE a Venezia, storico partner delle Giornate fin dalla prima edizione, prevedono quest’anno la consegna del Premio Speciale per un’opera di creazione collettiva dell’audiovisivo italiano e l’assegnazione del Premio SIAE per l’innovazione.

Una giornata di incontro col titolo “Cantiere Venezia – le stagioni del cinema italiano” mirerà infine a stimolare una riflessione propositiva sull’estetica e il senso dell’immagine cinematografica e audiovisiva italiana. L’intento è quello di aprire le porte del futuro a una proposta cross-mediale tra i linguaggi, con l’apporto determinante di tutte le voci della creatività, dal teatro alla musica, dalle arti plastiche a quelle figurative.

Venezia sarà infine, ancora una volta, la sede delle iniziative del Parlamento europeo per il Premio Lux con la presentazione delle tre opere finaliste dell’anno (in accordo con la Mostra) e il progetto “28 Volte Cinema” che porta alle Giornate altrettanti giovani cinefili di tutti i paesi dell’Unione Europea con il sostegno di Europa Cinemas e il contributo di Cineuropa.org.

L’immagine dell’anno – realizzata da Antonella e Maria Teresa Pizzetti per Immagine&Strategia, che anche quest’anno cura la grafica delle Giornate e l’exterior design della Villa degli Autori – rende omaggio alla forma dei sogni, ma anche a un titano del cinema: Orson Welles, di cui ricorre quest’anno il “doppio anniversario”. Il cerchio perfetto, una sfera magica, una Rosebud tra passato e futuro in cui si specchia la vita quotidiana alla Villa, una suggestione per un’idea diversa di festival, un modo diverso di vivere la “passion cinéma”.

Proseguono le preziose collaborazioni con I-Club, anima della Villa sin dalle origini delle Giornate, con Sub-ti, giunta all’11° anno di partenariato per il sottotitolaggio elettronico, Frame by Frame che firma la sigla ufficiale dei Venice Days, Cinecittà News e Cineuropa anch’essi presenti dalla prima edizione per gli approfondimenti editoriali sul cinema italiano ed europeo; altri media partner sono La 27ORA, Ciak, Fred.fm. e L’Eco della Stampa.

SELEZIONE UFFICIALE

FILM DI APERTURA – CONCORSO

Quando un thriller diventa il meccanismo perfetto che rivela l’umanità dei suoi protagonisti
EL DESCONOCIDO (RETRIBUTION)
di Dani de la Torre – opera prima
Spagna, 2015, prima mondiale
Con: Luis Tosar, Javier Gutiérrez, Elvira Minguez
Produzione: Vaca Films
Vendite internazionali: Film Factory Entertainment

Carlos, funzionario di banca con moglie e figli, comincia la giornata portando i bambini a scuola. In macchina, sul sedile accanto, suona un telefono anonimo: una voce sconosciuta gli spiega che sotto il sedile c’è una bomba che esploderà appena uno dei passeggeri proverà a fuggire. Per salvare se stesso e i suoi figli, Carlos deve trovare, nella stessa giornata, una somma spropositata. Comincia così una folle corsa contro il tempo e un nemico invisibile che non dà tregua, da un capo all’altro della città.

FILM DI CHIUSURA – FUORI CONCORSO

Una saga di famiglia che riporta il cinema australiano allo splendore della sua epoca d’oro
THE DAUGHTER
di Simon Stone – opera prima
Australia, 2015, prima internazionale
Con: Geoffrey Rush, Miranda Otto, Sam Neill, Paul Schneider
Produzione: Jan Chapman Films, Wild Flowers Films
Vendite internazionali: Mongrel Media

Ambientato nello scenario di una cittadina mineraria ai suoi ultimi giorni, il film è il racconto del ritorno a casa di Christian, in occasione delle nuove nozze di suo padre Henry. L’incontro con l’amico d’infanzia Oliver e la sua famiglia rivelano a Christian un segreto tenuto troppo a lungo sepolto. Ma nel tentativo di ristabilire la verità e di riparare ai torti, finisce per scatenare una pericolosa reazione a catena. Il debutto dietro la macchina da presa dell’autore teatrale Simon Stone riunisce un cast all star.

CONCORSO

Il dolore come detonatore della vita e della speranza
LA MEMORIA DE L’AGUA (THE MEMORY OF WATER)
di Matías Bize
Cile, 2015, prima mondiale
Con: Elena Anaya, Benjamín Vicuña
Produzione: Ceneca Producciones

Per Javier e Amanda la vita di coppia si è trasformata in una faticosa battaglia per restare uniti. Dopo la morte del loro bambino, il dolore li spinge a separarsi per ricominciare a vivere. Ma la consapevolezza che quella tragedia li unirà per sempre, si trasforma in una nuova occasione per riconquistare un destino comune. Dal regista di La vita dei pesci (2010), vincitore del referendum per il film più amato delle Giornate degli Autori nel primo decennio della rassegna.

Le radici delle primavere arabe: la rivolta di Farah ha il suono della musica ribelle
A PEINE J’OUVRE LES YEUX (AS I OPEN MY EYES)
di Leyla Bouzid – opera prima
Francia/Tunisia/Belgio, 2015, prima mondiale
Con: Baya Medhaffer, Ghalia Benali, Montassar Ayari
Produzione: Blue Monday
Vendite internazionali: Doc & Film International

Tunisi, estate 2010, pochi mesi prima della Rivoluzione contro il governo di Ben Ali. La diciottenne Farah si unisce alla band Joujma che dà voce allo scontento di una generazione, ignorando gli ammonimenti della madre che ben conosce i pericoli di un regime che si infiltra nella protesta giovanile e colpisce a sorpresa. La donna farà di tutto per proteggere la figlia, anche mettendo in gioco il proprio passato. Figlia d’arte, voce potente di un cinema che si rinnova, Leyla Bouzid è tra le vere sorprese dell’anno.

Un’Italia senza speranze, ma non disperata: un poeta e una strampalata compagnia di giro
VIVA LA SPOSA (LONG LIVE THE BRIDE)
di Ascanio Celestini
Italia/Francia/Belgio, 2015, prima mondiale
Con: Ascanio Celestini, Alba Rohrwacher, Salvatore Striano, Francesco De Miranda
Produzione: Malìa srl in coproduzione con Aeternam Films, Les Films du Fleuve con il contributo del MiBACT, in associazione con BNL Gruppo BNP Paribas, con il sostegno di Eurimages, Regione Lazio, CNC
Distribuzione italiana: Parthenos
Vendite internazionali: Fandango

Nicola passa il tempo bevendo e fingendo che sta smettendo di bere. Questa è la storia sua e di tanti altri personaggi che incontra per un destino o per caso come in un road movie. Perciò è anche la storia di Sabatino che truffa le assicurazioni. Pure il Concellino vive truffando le assicurazioni, ma vuole fare carriera. È la storia di Salvatore, figlio di Anna e forse anche di Nicola, ma Anna è una prostituta e non lo sa chi è il padre di suo figlio. È la storia di Sofia che dice che scappa in Spagna con l’amica. Lo dice, ma poi resta a Cinecittà. È la storia dell’Abruzzese che fa il carrozziere, ma anche il parcheggiatore notturno. È la storia di Sasà che una notte finirà peggio di tutti nella stanza di una questura di periferia. E in mezzo a tutte queste storie c’è quella dell’americana che gira l’Italia vestita da sposa.

La Passione dell’ebreo in un’Europa divisa tra umanità e paura all’ombra del nazismo
KLEZMER
di Piotr Chrzan – opera prima
Polonia, 2015, prima mondiale
Con: Leslaw Zurek, Dorota Kuduk, Weronika Lewon, Szymon Nowak
Produzione: Human Power

All’indomani della liquidazione dei ghetti cittadini dopo il ’43, molti ebrei fuggirono nelle foreste. Tra i polacchi c’era chi gli dava la caccia e chi li aiutava: entrambi lo facevano per soldi. Un gruppo di giovani contadini di un villaggio sperduto si imbatte in un giovane ebreo ferito ma ancora vivo. I due che lo trovano decidono di consegnarlo al capo villaggio; gli altri, ragazzi e ragazze, si scontrano tra loro per il possesso della “preda” mentre le storie personali e quelle del villaggio si intrecciano e si svelano durante il cammino dal luogo del ritrovamento, nel cuore della foresta, fino ai bordi della strada che porta al villaggio.

Nell’anno della rivelazione ungherese a Cannes de Il figlio di Saul, un altro giovane esordiente racconta l’Olocausto con toni inediti.

La scoperta del corpo, la consapevolezza della diversità, la perdita dell’innocenza, la coscienza di sé
ARIANNA
di Carlo Lavagna – opera prima
Italia, 2015, prima mondiale
Con: Ondina Quadri, Massimo Popolizio, Valentina Carnelutti
Produzione: Ring Film in co-produzione con Rai Cinema, Ang Film, Asmara Films, Essentia, con il contributo del MiBACT
Distribuzione italiana: Istituto Luce – Cinecittà
Vendite internazionali: Rai Com

Arianna ha diciannove anni, ma non è ancora donna. All’inizio dell’estate, nel casale sul lago di Bolsena dove era cresciuta fino all’età di tre anni e in cui torna con i genitori, ritrova antiche memorie che la convincono a restare anche da sola. Arianna comincia a indagare sul proprio corpo e sul proprio passato; l’incontro con la giovane cugina Celeste – così diversa e femminile rispetto a lei – e la perdita della verginità con un ragazzo della sua età, la spingono a confrontarsi definitivamente con la sua vera natura. Ma è con se stessa e nel rapporto coi la famiglia, nodo irrisolto fin dall’infanzia, che Arianna deve trovare se stessa.

Un bambino conteso, due solitudini, due continenti, due vite
LA PRIMA LUCE
(FIRST LIGHT) di Vincenzo Marra
Italia/Cile, 2015, prima mondiale
Con: Riccardo Scamarcio, Daniela Ramirez, Luis Gnecco, Alejandro Goic
Produzione: Paco Cinematografica
Co-produzione: Jirafa Films, Rai Cinema, con il contributo del MiBACT, Fondazione Apulia Film Commission
Distribuzione italiana: BIM Distribuzione

Marco e Martina vivono a Bari con Mateo, il figlio di otto anni che li ha uniti, lui italiano, lei cilena. Il loro rapporto si è consumato con il trascorrere degli anni e la donna sogna solo di tornare in patria, portandosi dietro il figlio, amato da entrambi. Quando Martina scompare nel nulla con Mateo, per Marco comincia un’odissea nel segno dell’amore paterno. È una storia di figli contesi, è un prodotto della globalizzazione, è una storia universale che va oltre la verità di due genitori e lo scontro di due culture. «Partendo da un’urgenza personale – dice Vincenzo Marra – ho capito che quello che avevo da dire andava oltre il film stesso».

Tre storie per raccontare l’India di oggi con l’acre sapore della commedia
ISLAND CITY
di Ruchika Oberoi – opera prima
India, 2015, prima mondiale
Con: Vinay Pathak, Amruta Subhash, Tannishtha Chatterjee
Produzione: National Film Development Corporation India

Tre storie, annodate tra loro dalla casualità del destino, sullo sfondo di una città, Mumbai, che cambia a vista d’occhio, e di un paese, l’India, che non si riconosce più. Nella prima si racconta la tragicomica giornata di un impiegato che la ditta vuole costringere a divertirsi ad ogni costo. Nella seconda seguiamo la trasformazione di una famiglia in seguito all’incidente che mette in fin di vita il padre-padrone e all’irrompere nelle loro giornate di una soap-opera di successo. Nella terza si mostra l’impossibilità dell’amore in un pianeta robotizzato. A riunire le vicende, la stessa consapevolezza di quanto sia difficile essere umani in un mondo che ci schiaccia.

Le memorie dal sottosuolo della Cina di oggi
UNDERGROUND FRAGRANCE
di Pengfei – opera prima
Francia/Cina, 2015, prima mondiale
Con: Ying Ze, Luo Wenjie, Zhao Fuyu, Li Xiaohul, Lin Xiaochu
Produzione: House on Fire
Vendite internazionali: Urban Distribution

Primavera a Pechino. Nella periferia della città si incrociano i destini del giovane Yong Le, emigrato dal Sud che si guadagna da vivere aggiustando e rivendendo oggetti di seconda scelta, e di Old Jin, impresario edile a un passo dalla bancarotta. Yong Le vive nel sottosuolo dove, in seguito a un incidente che lo priva temporaneamente della vista, incontrerà l’amore di Xiaoyun; Old Jin vive in superficie, aggirandosi per il cantiere del complesso residenziale, che forse non riuscirà mai a vendere, e nascondendo la verità alla sua famiglia. Metafora di una Cina in piena trasformazione che cela i suoi drammi sotto la superficie del decoro e dell’apparenza.

La disconnessione dell’amore e l’incomunicabilità della vita reale
EARLY WINTER
di Michael Rowe
Australia/Canada, 2015, prima mondiale
Con: Paul Doucet, Suzanne Clément
Produzione: Possibles Media
Vendite internazionali: Pyramide International

Arrivato alla soglia dei cinquant’anni, David si confronta ogni giorno con lo spettro della vecchiaia nella casa di riposo dove lavora e seppellisce la paura nel ritmo quotidiano dei suoi compiti. Mandy, la sua giovane moglie, è rinchiusa in un rassicurante universo tecnologico che l’uomo non capisce, finché il silenzio che ormai li separa viene strappato da una verità inattesa. Già vincitore a Cannes della Caméra d’Or e lo scorso anno al Festival di Roma, Michael Rowe porta i fantasmi dell’incomunicabilità nel gelo del Canada.

WOMEN’S TALES

#9 DE DJESS di Alice Rohrwacher
Con: Alba Rohrwacher, Yanet Mojica
Italia, 2015
Produzione: Tempesta Film, Hi! Production

Gli abiti approdano a riva come naufraghi. Una suora li avvista da lontano, e vengono subito raccolti, stesi ad asciugare. Assumono nuova vita, come celebrità in un hotel senza nome gestito dalle intraprendenti suore. Un gruppo di paparazzi con i loro zoom invadenti assalta la hall. Ma c’è qualcosa che non va. La storia che vogliono non è quella che stanno per vivere. È la storia di un abito molto speciale e la racconterà esattamente come vuole.

#10 LES 3 BOUTONS di Agnès Varda
Con: Jasmine Thire, Michel Jeannès, Jacky Patin
Francia/Italia, prima mondiale
Produzione: Ciné-Tamaris, Hi! Production

Una ragazzina, che vive in una fattoria di campagna allevando le capre, si interroga a voce alta sulle questioni tipiche della sua età. Nel passaggio dalla campagna alla città il suo sogno a occhi aperti prosegue, ma la ragazzina perde tre bottoni nel corso del viaggio. Saranno altrettante promesse di fortuna?

MIU MIU WOMEN’S TALES: QUESTIONI PERSONALI, QUESTIONI PUBBLICHE
Anche quest’anno la presentazione dei film brevi è solo il momento iniziale di una “tre giorni” dedicata alla condizione femminile nell’arte e nell’industria audiovisiva.

L’idea degli incontri “Miu Miu Women’s Tales”, ideati insieme alle Giornate degli Autori, nasce dall’esigenza di sollecitare e condividere una riflessione sulla propria esperienza di lavoro e di espressione dei vari settori della creatività e del cinema, dalla produzione alla scrittura, dalla regia all’interpretazione. Per interrogarsi sul “quid” aggiuntivo, vitale e diverso, che uno sguardo femminile può regalare alla realizzazione artistica raccogliendo le voci di personalità, anche molto diverse tra loro, che hanno sperimentato in prima persona le difficoltà e i successi di una carriera nell’altra “metà del cielo”.

Gli incontri di quest’anno si svolgeranno all’Hotel Excelsior nelle giornate del 4 e 5 settembre, grazie alla collaborazione di Istituto Luce – Cinecittà.

EVENTI SPECIALI

La radiografia umana di una grande città
MILANO 2015
di Elio, Roberto Bolle, Silvio Soldini, Walter Veltroni, Cristiana Capotondi, Giorgio Diritti
Italia, 2015, prima mondiale
Produzione: Lumière & Co. con il contributo del MiBACT

Nasce come reinterpretazione del documentario di Ermanno Olmi, Milano ’83. In quell’occasione Olmi evidenziò la necessità di recuperare il senso di Civitas. Partendo da questi spunti è nata l’idea di un’opera collettiva capace di cogliere e interpretare le tante anime contemporanee, che costituiscono l’identità di Milano, in un momento storico irripetibile, l’anno dell’EXPO. Il documentario è realizzato da tre autori, Silvio Soldini, Giorgio Diritti e Walter Veltroni e da tre esordienti, che con una sensibilità diversa entrano nella pancia della città: l’attrice Cristiana Capotondi, il danzatore Roberto Bolle e il cantante e musicista Elio.

Milano 2015 è un racconto della città seguendo le sue stratificazioni, immaginando lo spazio urbano diviso in livelli, dal sottosuolo al cielo: un racconto attraverso personaggi, luoghi, sentimenti, riflessioni, con suggestioni dal passato e dell’oggi, alla ricerca del respiro della grande città.

Sono arrivati i Simpson italiani. L’America distopica di un giovane animatore di Pescara
BANGLAND
di Lorenzo Berghella – opera prima
Italia, 2015, prima mondiale
Produzione: Rò Film, Axelotil Film
Distribuzione: Pablo

Un viaggio all’inferno di Bangland, cittadina di un’America dove Steven Spielberg, eletto presidente, ha dichiarato guerra al Mahaba, uno staterello africano, dando il via a una propaganda del terrore, secondo la quale chiunque non è bianco è un potenziale terrorista. Alla vigilia delle elezioni presidenziali, che potrebbero porre fine all’amministrazione Spielberg, si incrociano le storie di Charlie Tucano e Tony Beretta, moderni inquisitori al soldo del telepredicatore Gold, e di Loogie Boogie, strozzino irlandese. Il ventiquattrenne regista d’animazione pescarese, Lorenzo Berghella debutta dopo i premi ottenuti con il suo primo corto Too Bad.

La storia di una famiglia in cui si è specchiata Venezia
HARRY’S BAR
di Carlotta Cerquetti – opera prima
Italia, 2015, prima mondiale
Produzione e distribuzione italiana: Wider Films

L’Harry’s Bar nasce nel 1931 in seguito a un gesto di generosità fatto da un giovane barman dell’Hotel Europa, Giuseppe Cipriani, nei confronti di un cliente americano rimasto senza soldi, di nome Harry Pickering. Il cliente, per gratitudine, investe in un bar che sarà il regno di Giuseppe e prenderà il nome dal suo finanziatore: Harry. Dall’anno della sua nascita, Harry’s Bar attraversa mille vicissitudini, dalla chiusura sotto il fascismo al momento in cui viene proclamato monumento nazionale, nel 2001. In ottanta anni di storia veneziana, questo locale ha visto passare scrittori, pittori, registi, divi del cinema, re, regine e tanti buongustai. Fino a diventare una sorta di leggenda.

L’immaginazione di Orhan Pamuk prende forma nella memoria di una città
INNOCENCE OF MEMORIES – ORHAN PAMUK’S MUSEUM AND ISTANBUL
di Grant Gee
Gran Bretagna/Irlanda, Italia, 2015, prima mondiale
Narrazione originale scritta da Orhan Pamuk
Vendite internazionali: The Match Factory

Istanbul è una delle più grandi città del mondo. Orhan Pamuk è uno dei più grandi scrittori del mondo. È il narratore di Istanbul. Il suo “Museo dell’Innocenza” è oggi una realtà. Un museo vero, popolato di oggetti reali, che è però anche una grande invenzione letteraria. In queste stanze, nella città di notte, nella memoria del narratore e dei suoi personaggi rivive una grande ossessione d’amore. «Pamuk – ha affermato Philip Dodd – ha descritto la sua amatissima città come Dickens aveva fatto con Londra». Il viaggio nel cuore di Innocence of Memories è un autentico evento.

Cinquanta anni di utopia realizzata: la grande festa dell’Odin Teatret di Eugenio Barba
IL PAESE DOVE GLI ALBERI VOLANO. EUGENIO BARBA E I GIORNI DELL’ODIN
di Davide Barletti e Jacopo Quadri
Italia, 2015, prima mondiale
Produzione: Ubu Libri, Fluid Produzioni, con il contributo di Apulia film commission, Creative Europe-Programma Media, MiBACT
Distribuzione italiana: I Wonder

Sono passati cinquanta anni da quando Eugenio Barba ha fondato la compagnia di ricerca Odin Teatret in Scandinavia. Nell’estate del 2014 in una grande festa-spettacolo viene celebrato il suo passato e il suo futuro, nella piccola città danese di Holstebro dove la compagnia risiede da mezzo secolo. In un’atmosfera visionaria emerge un ritratto inedito di Eugenio Barba, alle prese non più con l’allestimento di uno spettacolo, ma con l’incarnarsi del progetto di una vita in una comunità immaginaria e in divenire. Adolescenti e adulti, attori, musicisti, ballerini, spettatori e alberi volanti sono parte del grande esperimento di Eugenio Barba che, dietro alla disorientante energia, punta dritto alla costruzione di un evento unico, fragile e irripetibile.

La stagione italiana di una diva hollywoodiana
VIVA INGRID!
di Alessandro Rossellini
Italia 2015 – prima mondiale
Produzione: Istituto Luce – Cinecittà, Chopard
Distribuzione italiana e vendite internazionali: Istituto Luce – Cinecittà

Cinegiornali d’epoca, brani di film di Roberto Rossellini con Ingrid Bergman e straordinari filmini familiari girati in buona parte da lei stessa compongono il racconto della stagione italiana della grande diva hollywoodiana, tra il 1948 e il 1956. Otto anni in cui nacquero la grande storia d’amore con Roberto Rossellini, tre figli e cinque indimenticabili film, rivisitati da Alessandro Rossellini e Angelica Grizi.

Un viaggio in Italia con gli occhi di Ingrid, ‘regista’ e narratore di un film breve e commosso su un Paese – visto tra esotismo, ‘dolcevita’ e intimità – che per lei rappresentò sempre un simbolo di cambiamento, di rinnovamento. Con la partecipazione di Isabella Rossellini.

In accordo con Tribeca Film Festival
MA
di Celia Rowlson Hall – opera prima
Stati Uniti, 2015, prima mondiale
Con: Celia Rowlson Hall, Andrew Pastides, Amy Seimetz
Produzione e vendite internazionali: Memory

Figura di riferimento del mondo artistico newyorchese, coreografa e regista, pluripremiata performer, Celia Rowlson Hall porta in prima mondiale a Venezia il film-evento che aveva presentato come work in progress nell’aprile scorso al Tribeca. È il racconto del pellegrinaggio di Ma, una donna che deve avventurarsi nel paesaggio riarso del Sud est americano per seguire il suo destino. È un viaggio viscerale e surreale che alterna il tremendo e il sublime in una performance rituale in cui il corpo diviene scultura filmata. Al fianco di Celia c’è Andrew Pastides che collabora con lei sulla scena da oltre dieci anni.

Le radici di un paese e della sua cultura si animano sulla scena del Maestro spagnolo
ARGENTINA
di Carlos Saura
Argentina/Spagna/Francia, 2015, prima internazionale
Produzione: Barakacine
Vendite internazionali: MK2

Dopo le fortunate esperienze di film come Bodas de sangre, Tango, Iberia, Fados e Flamenco, flamenco, Carlos Saura ritorna alla cultura musicale che ha profondamente inciso nella sua formazione e crea una mappa dei diversi stili di musica nelle cui radici c’è la storia dell’Argentina. Il carnavalito, lo zamba, la chacarera, la copla, il chamamé, la tonada e le mille altre forme espressive che descrivono l’anima e la geografia delle diverse comunità del paese. Strutture mobili, specchi, campi colorati e materiali plastici creano e dissolvono a vista gli spazi in cui agiscono musicisti e ballerini.

VENICE DAYS AWARD:
LAURENT CANTET ALLA GUIDA DELLA GIURIA
Il Premio delle Giornate degli Autori giunge alla sua seconda edizione e approderà al Lido con un ricco equipaggio. La giuria, composta dai giovani cinefili europei del progetto 28 Volte Cinema, sarà capitanata quest’anno da Laurent Cantet: il regista francese, classe ’61 e vincitore della Palma d’oro con La classe, torna alle Giornate come presidente di giuria del Venice Days Award, assegnato l’anno scorso proprio al suo Ritorno a l’Avana.

E mentre il Premio delle Giornate muove i primi passi, il progetto 28 Volte Cinema si consolida quest’anno nella sua VI edizione, rilanciando la partnership delle Giornate degli Autori con il Premio Lux del Parlamento europeo, con Europa Cinemas e la collaborazione con Cineuropa. Ciascuno dei 28 giovani cinefili invitati quest’anno a Venezia (tutti in età compresa tra i 18 e i 25 anni) rappresenterà al Lido una sala cinematografica d’essai del proprio paese di appartenenza e confronterà il proprio punto di vista sul cinema con quello di 27 ragazzi di altri paesi europei.

Gli incontri della Giuria verranno moderati da un ospite ormai di casa alle Giornate: Karel Och, direttore artistico del Festival di Karlovy Vary e membro del comitato di selezione del Premio Lux, guiderà le discussioni aiutando i giovani giurati ad inserire ciascuno dei film in Concorso nel proprio contesto cinematografico e stimolando gli incontri (e scontri) di opinioni.

Il gusto dell’analisi e del dibattito è stato la cifra caratterizzante delle scorse edizioni di 28 Volte Cinema e anche i candidati di quest’anno non mancheranno di animare la Villa degli Autori con il loro eterogeneo coro di opinioni. “Studio cinema all’università e non ho dubbio sul fatto che è questo che voglio fare nella vita. Sono una giovane donna, lesbica, sono creativa e coraggiosa e non ho paura di dire ciò che penso” avverte Katja dalla Svezia.

Studenti di cinema, lettere, storia dell’arte ma anche giurisprudenza e medicina, i partecipanti al progetto di quest’anno contano tra le loro fila anche musicisti e, naturalmente, tanti filmmakers. Insieme formeranno una giuria veramente paneuropea, guarderanno ai film della Competizione da punti di vista differenti e con aspettative diverse ma tutti con una comune curiosità e rispetto. “Credo che il cinema sia un modo per ritrovarsi e imparare qualcosa di nuovo sul nostro tempo, sulla nostra società e sugli altri”, spiega Maarja, la candidata estone. Aušra, dalla Lituania, interrogata sul suo ruolo di giurata, risponde con sicurezza: “un giurato valuta la rilevanza di una film nella società contemporanea. Deve capire se il materiale di cui un film è composto ha senso solo per il regista o può avere una risonanza più ampia e, grazie alla propria conoscenza della storia del cinema, deve poter valutare anche il grado di innovazione e le decisioni coraggiose che i registi mettono nei loro film”.

Curiosi di conoscere il verdetto dei giurati? Lo potrete scoprirete l’11 settembre in occasione dell’ultima riunione di giuria, che sarà aperta al pubblico e trasmessa in diretta streaming. Stay tuned!

LAGUNA SUD
Il cinema fuori dal Palazzo

Un progetto speciale di Giorgio Gosetti e Andrea Segre per Le Giornate degli Autori

A Chioggia dal 21 al 24 agosto, in collaborazione con il Comune di Chioggia e a Pellestrina dall’11 al 13 settembre, la Laguna abbraccia idealmente le Giornate degli Autori con un prologo e un epilogo pensati per raccontare il passato e il futuro della sezione indipendente promossa dalle Associazioni degli Autori alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Terra e acqua, acqua e terra dove si specchiano le immagini del miglior cinema indipendente, dove prendono forma le utopie, dove il cinema serve a far pensare e discutere, ma anche a ritrovarsi insieme, a brindare dividendo il cibo e il piacere della scoperta. “Ci ha spinto in questa strampalata impresa – dicono i curatori del progetto -, l’amore per la Laguna e la sua gente, il desiderio di restituire uno spicchio di sapore festivaliero a chi vive a due passi e magari non ha mai messo piede alla Mostra, la riconoscenza per un mondo rimasto fedele alla sua tradizione e che di Venezia e della sua bellezza unica è in fondo la culla, la radice più autentica”.

A Chioggia, sotto le stelle in Piazza del Duomo, sono in programma quattro serate legate a film e storie che, negli anni, hanno contribuito a costruire l’immagine stessa delle Giornate degli Autori. Dal canadese C.R.A.Z.Y. di Jean-Marc Vallée (due Oscar per Dallas Buyers Club) all’italiano Indebito di Andrea Segre (nato proprio con le Giornate), passando per La donna che canta di Denis Villeneuve e La mia classe di Daniele Gaglianone con Valerio Mastandrea. La serata finale del breve ciclo in programma a Chioggia avrà la partecipazione straordinaria di Donpasta (“Artusi Remix”).

A Pellestrina sono in programma tre serate-evento con film e personaggi delle Giornate degli Autori, a cominciare da Il paese dove gli alberi volano di Jacopo Quadri e Davide Barletti con la partecipazione speciale di Eugenio Barba, il mitico fondatore dell’Odin Teatret. Sabato 12 settembre è prevista una serata a sorpresa. Domenica 13 settembre (a Mostra conclusa e in accordo con il Festival di Locarno) ci sarà l’anteprima italiana de I sogni del lago salato di Andrea Segre in una serata accompagnata dalle musiche della Piccola Bottega Baltazar.

Teatro dell’evento a Pellestrina sarà l’antica Remiera di via Zennari, gestita fin dal 1985 dall’Associazione Remiera Pellestrina, il luogo dove nascono le barche e i campioni delle grandi regate veneziane, dalla Vogalonga alla Regata Storica. In questo luogo di memorie e suggestioni, nel cuore della Laguna, si accenderà un nuovo schermo delle Giornate degli Autori e troverà spazio – sabato 12 settembre – l’avvio del “Cantiere Venezia”, progetto sostenuto dalla SIAE e dedicato alla ricerca sull’estetica e il carattere del cinema e dell’audiovisivo italiano per gli anni 2000.

Agli abitanti della Laguna affidiamo infine il giudizio sulla nostra selezione: una loro rappresentanza, cinque giurati scelti tra quanti si candideranno, sarà accreditata alle Giornate degli Autori per premiare il titolo più amato di quest’anno che sarà festeggiato sabato sera alle Remiera di Pellestrina.

In accordo con Le Giornate degli Autori e il Festival Internazionale del Film Locarno
I SOGNI DEL LAGO SALATO di Andrea Segre
Italia 2015 – anteprima italiana
Produzione: Ambleto, Jolefilm, Mact Productions, Rai Cinema
Distribuzione italiana: Zalab

“Se avessi ascoltato la ragione probabilmente non sarei partito. Non cercavo qualcosa di preciso. In questo film, più che in molti altri, ho semplicemente seguito il desiderio e l’istinto.

E’ il privilegio del cinema documentario. E’ l’emozione del cinema documentario. Una libertà di sguardo e di pelle, che proverò a seguire sempre.

Volevo andare in Kazakistan. Perdermi in terre di confine, in orizzonti talmente ampi da diventare intimi.

“I sogni del lago salato” sono sogni che ho cercato nelle steppe asiatiche e che ho poi ritrovato nella cantina di mio zio Alberto (cugino direbbe lui), dove piccoli antichi sogni erano custoditi nelle pellicole 8 mm di 50 anni fa.

Sono sogni che l’umanità ciclicamente prova a fare, senza avere il coraggio di fermarsi, di chiedersi cosa rimane indietro. Negli ultimi anni questi sogni sono accelerati a tal punto che per la mia generazione è diventato invece necessario iniziare a chiederselo. Stiamo contando le ferite e abbiamo voglia di fermarci. Abbiamo voglia di non accettare che gli orizzonti siano solo quelli della necessità di crescere.

A me lo ha insegnato Sozial, un pastore in riva al Mar Caspio, sotto la prima tempesta di neve dell’inverno scorso.

In Kazakistan. Non così lontano da qui”. (Andrea Segre)



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