18.06.12
Ci sono giorni particolari, il tempo non li ha fatti scivolare via come tutti gli altri, ci sono giorni in cui basta aprire gli occhi e ti rendi conto che vorresti che molte cose fossero andate diversamente, vorresti semplicemente prendere il telefono e dire due parole, di quelle che sembrano banali, di quelle quando eri giovane facevi quasi fatica a dire per una sorte di pudore che adesso non saprei spiegare, ma era così.
“Ciao pa’, come stai? Tanti auguri!”
Ci sono giorni e momenti della vita che vorrei tirar su quel telefono perchè la necessità di te è quasi fisica, sapere che qualunque strada dovessi mai imboccare ci saresti sempre tu a indicarmi la via d’uscita. Affronterei le sfide della mia vita con un po’ di tranquillità senza trovarmi sveglio alle 3 del mattino senza sonno con la testa pesante dai pensieri, così pesante che è meglio guardare un film demenziale in tv.
Oggi per una serie di circostanze mi sono trovato nel “tuo” ufficio, mi fa sempre uno strano effetto entrare in quel posto. Alla domanda le do il numero per prendere appuntamento ho risposto: non c’è bisogno, è sempre registrato nella mia rubrica.
Da leggere ascoltando Gianna Nannini in “Fotoromanza”