Giorni di festa puliti, illuminati bene.

Creato il 02 gennaio 2013 da Pa1978 @peverina

Le mie vacanze di natale sono durate 11 giorni.
Ci sono tante cose che non ho fatto: non sono partita per nessun viaggio. Non sono mai stata in palestra (ma giustificata dalla chiusura, eh!). Non ho letto libri (!!!). Non ho lavorato. Non mi sono ammalata (a parte 24 ore di nausea da troppo cibo e ossa rotte tra il 30 e il 31, tipo - momento che per me, da decenni, è delicatissimo: somatizzo l'odio profondo per san silvestro tentando di sottrarmi a ogni forma di festa, divento una sociopatica molesta, poi all'ultimo momento utile mi passa e alla fine vengo comunque percepita da tutti come un'adorabile calma e dolce ragazza).
Ma ecco invece cosa ha colorato i miei giorni.
Ho letto fumetti. Ho visto qualcosa come una quindicina di film, temo siano stati di più. Una lunga serie di serate avvolta in 2/3 plaid, a macinare horror di serie b e commedie di Woody, selvaggiamente. Più del solito. Sullo schermo grande, ma anche su quello minuscolo del portatile (mai al cinema perchè la programmazione di queste feste era semplicemente offensiva).
Ho affrontato la nebbia lodigiana per recarmi in fattoria a comprare formaggi e cotechini freschi, per poi sorseggiare the marocchino dalla zia n. 1 e divorare polpette dalla zia n.2, ma attenzione: erano le polpette come le faceva mia nonna, o quasi - un'esperienza grossa capace di farmi ritornare all'età di 4 anni.
Ho mischiato allegramente birra e vino con gli amici, e poi ancora rosso e bianco, mai fino a starne male ma sempre fino a riderne molto.
Ho partecipato a un grandioso pizza party. Ho fatto visita alla vicina di casa più simpatica e ho ricevuto da lei olio, olive e torcetti siciliani. Ho invitato amici qui da me, per sbocconcellare cosette varie e guardare video a ripetizione su youtube.
Ho festeggiato il compleanno del mio grande amore passeggiando in centro e gustando lentissimamente una colazione alla Rinascente. Ho cucinato due cheesecake al cioccolato. Ho trascorso un lungo, caloroso e corroborante natale. Ho dipinto con il rosso, il verde e il blu un elefante di legno assieme a un bimbo di 5 anni. Ho fatto pulizie nei cassetti, sugli scaffali e nella dispensa della mia cucina. Ho passeggiato sotto a un sole primaverile al parco di Monza. Ho visto la mostra di Joachim Schmid al MU.FO.CO. di Cinisello, e mi sono persa nel nuovissimo centro culturale Pertini, lì a due passi: visitatelo, è un posto incredibile, vorrei viverci di fronte per poterci entrare compulsivamente!
Sono stata al ristorante cinese e, come ogni volta che ci vado, mi sono divertita a livelli adolescenziali. Il cinese mi fa sentire così, non si sa perchè. Ho trascorso una splendida mattina in Triennale, con la luce che ci avvolgeva in caffetteria, e le mostre come sempre intriganti, inaspettate. Ho mangiato focaccia calda in una delle più antiche panetterie milanesi. Ho visitato dopo anni la pinacoteca di Brera, e che meraviglia! qui, a portata di mano, e chissà in quanti non ci vanno mai! Ho visto Vallanzasca al lavoro in Santa Maria Segreta e sognato (per ora) di cenare da Cracco. Ho fatto la classica spesona del 30 dicembre. Sono sprofondata sotto al piumone alle quattro del pomeriggio. Ho impersonato un piccolo aiutante elfo nel cucinare pollo all'inglese + alchenchengi al cioccolato fuso + spaghettini ai ricci di mare, soia e sesamo + gallinelle di mare con patate, caviale, maionese e verde di stagione. Ho fatto una gran scena nel servire tutto questo. Mi sono truccata benissimo gli occhi la notte del 31. Ho postato scatti su instagram ma senza strafare, pochi al giorno. Nelle prime ore dell'anno ho stravinto in una lunga partita di Monopoli, con i miei amici ridotti sul lastrico e io ricoperta di banconote da 500, il tutto sorseggiando brut per circa 6 ore, ma sempre molto lentamente.
è stato bello. strano. normalissimo. vita sospesa. vita e basta.
ora ricomincia tutto più che mai, e ho l'impressione che in questo 2013 mi toccherà nel bene e nel male fare i conti con la me stessa adulta, responsabile e coraggiosa che qualcuno intravede, forse, ma della quale in molti nemmeno sospettano l'esistenza.
meglio così. li stupirò.
non è che non mi spaventi, tutto questo.

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