Magazine Diario personale
Iniziamo proprio da sabato scorso, quando una ragazza 16enne della periferia di Torino (poteva anche essere del centro di Torino, la sostanza non cambia!), dopo aver fatto l'amore per la prima volta col suo ragazzo, torna a casa dalla madre dicendo di essere stata violentata da due extracomunitari di origine rom. Subito parte un corteo e una parte di esso si stacca per dare fuoco al vicino campo di nomadi, distruggendo baracche, camper e auto, ma senza uccidere nessuno (per fortuna!). Alla fine la ragazza ha confessato di essersi inventata tutto, che chiede scusa alle persone interessate e che la sua bugia era "motivata" dal fatto che per lei e la sua famiglia la verginità ha ancora un valore molto importante. "Dagli all'untore!" diceva Manzoni ne "I promessi sposi".
Insomma, dei violenti hanno deciso che la migliore giustizia è quella della distruzione di persone che appartengono a un'etnia diversa e che fa del nomadismo una propria base. "Ma sì, ammazziamo quegli zingari. Una volta che li distruggi tutti, imparano e non tornano più!" è il pensiero predominante. Una volta tanto, invece, bisognerebbe fare autocritica e pensarci più che bene prima di agire.
Chi restituirà un riparo a quelle persone? Probabilmente, si sono procurati quello che avevano rubando. Ma questo è spesso un luogo comune. Leggevo delle statistiche stamattina, secondo cui su 5,4 milioni di stranieri in Italia, 2,1 milioni lavorano regolarmente, mentre sono "solo" 274 mila quelli denunciati per reati (violenze, delitti, rapine...). Bastano davvero delle semplici scuse? Quelle persone non hanno perso solamente un riparo, ma anche la dignità, perchè si è rafforzato il luogo comune che i rom sono solo violenti. E si sa che è più facile rimuovere presto un pregio a una persona che non un pregiudizio.
E mettiamoci un attimo da un altro punto di vista. Se degli italiani avessero davvero violentato una rom o una straniera o addirittura un'italiana, quale sarebbe stata la reazione? Avrebbe prevalso il silenzio, finanche dei giornali e dei telegiornali, e nella peggiore delle ipotesi nel primo caso si sarebbe detto "eh no, ma se lo sono meritati. E poi a quante ragazze italiane stuprano loro...", mentre nel secondo si sarebbe potuti arrivare persino a giustificarli: "era partito tutto da uno scherzo" o "no, ma lei era consenziente all'inizio" o i surreali "l'hanno fatto perchè si annoiavano" e "ma sono ragazzi, ancora non hanno capito il significato del loro gesto". E tutto sarebbe passato in una spalluccia generale.
Andiamo ai fatti di ieri. A Firenze, un ragioniere e scrittore di 50 anni, legato ad ambienti richiamanti il fascismo e il nazionalismo (il centro sociale Casa Pound) è sceso su una prima piazza del capoluogo toscano e ha sparato a 3 commercianti senegalesi, uccidendone 2 e ferendo gravemente un terzo. Fortunatamente, il buonsenso dei cittadini ha prevalso e subito molti fiorentini hanno scattato foto al killer e alla sua auto e si sono recati alla polizia. Intanto, non ancora completamente soddisfatto, Gianluca Casseri, questo il nome, si dirige verso una piazza più centrale (piazza San Lorenzo, vicino al Duomo) e ne ferisce altri due. Infine, trovato dalla polizia, decide di spararsi.
Oltre alla sconvolgente brutalità e stupidità del gesto, alcuni siti ed alcuni "esaltati" hanno accolto con favore l'opera di Casseri. E' una cosa assolutamente spregevole e non so se si possono trovare ulteriori parole per descrivere questa follia.
Infine, arriviamo a Liegi, in Belgio, dove sempre ieri un 33enne belga, già condannato e in prigione per spaccio di droga, possesso di armi e altri reati e libero sulla parola, ha iniziato a lanciare granate sulla piazza principale della città e a sparare all'impazzata, senza obiettivi prestabiliti. Risultato: 4 morti e più di un centinaio di feriti. Sembra esclusa la pista del terrorismo, sebbene non sia stato trovato un motivo sensato.
Dopo queste tre notizie, possiamo trovare un unico filo conduttore che è "esploso": la follia! E' stata spinta da motivi che per i primi due casi erano quasi razionali, mentre nel secondo caso non si sa per certo cosa abbia acceso quella scintilla.
Diceva Shakespeare "La pazzia, mio signore, se ne va a spasso per il mondo come il sole, e non c'è luogo in cui non risplenda". Speriamo solo che questa pazzia non si manifesti per esaltazione come in questi assurdi casi, ma che sia sempre quella costruttiva, quella che ha portato a grandi invenzioni. Ma forse nessuno può oscurare quel sole!
Umore del giorno: in attesa di studiare
Restate in linea!
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