Oggi per me è un giorno tristissimo: sono passati esattamente due anni dal mio ultimo volo in deltaplano e non passa un minuto senza che io pensi a quella che è sicuramente la mia attività preferita. Almeno da vestito. Ho trovato nel volo libero qualcosa che non ho mai trovato altrove, insieme alla fatica, allo spavento, al sudore e alle incazzature: la gioia di volare, l'emozione di staccare i piedi dal suolo (ogni volta, ogni volta!), la sensazione di essere piccolo piccolo in un mondo enorme e bellissimo. Non solo ho provato tutto questo che a parole è pressochè indescrivibile, ma ho anche avuto la sfacciatissima fortuna di conoscere delle persone incredibili, meravigliose. Le ore eterne in atterraggio a scherzare e a bere birra e il deltaplano che proprio non ne vuole sapere di chiudersi da solo è una delle cose più semplici e più belle che possa ricordare grazie a persone che ho la fortuna di poter chiamare amici. Incredibile coincidenza delle coincidenze, proprio oggi ho assistito ad un seminario sui sistemi di ali flessibili tenuto nell' UNLP da Jorge Cleva, un progettista e sviluppatore di deltaplani qui in Argentina e Luis Rabaglio, un ingegnere areonautico che come tesi ha realizzato i calcoli di un deltaplano, una cosa davvero insolita se non unica. Cambiando prospettiva oggi è un giorno bellissimo: come in una domenica di pioggia alla mattina un deltaplanista si sente triste perchè non può volare ma alla sera è già felice pensando al volo che lo aspetta la settimana successiva. Io sono così anche se la mia "settimana" durerà molto di più.ps. non ho ancora avuto modi di fare i complimenti a Christian Ciech che ha vinto il suo terzo titolo mondiale di deltaplano e il suo nonosoquanto campionato italiano e complimenti a Flavio Tebaldi e a tutta la Nazionale Italiana di Deltaplano per la vittoria del mondiale a squadre! pps. potete credere che l'ultima volta che ho volato sono atterrato al Mascioni !!!!
Deltaplani al pascolo sull' Alpe di Siusi, uno dei miei ultimi voli