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#Giornoperfetto: 28 marzo 2015

Creato il 01 aprile 2015 da Chiara

#Giornoperfetto: 28 marzo 2015

Iniziano sempre così, le cose davvero belle: per caso.
Quando meno te lo aspetti ti capitano tra capo e collo, ti scaldano come un abbraccio inaspettato da parte di qualcuno a cui vuoi bene e lasciano un’impronta indelebile nella memoria, rannicchiandosi nell’angolino dei momento perfetti dove è sempre facile ritrovarle.

L’incontro con Jennifer Niven, senza ombra di dubbio, si è guadagnato il suo posto in quel mucchietto e prima di lasciarvi ad alcune delle foto che ho scattato dell’evento sento di dover ringraziare non solo le altre blogger che vi hanno partecipato, condividendo con me quest’emozione incredibile, ma anche la DeAgostini per avermi concesso questo grandissimo onore.

Nella cornice dell’Open di Milano, un luogo talmente bello che non ho neppure avuto il coraggio di fotografarlo, dopo un pranzo che davvero, ma come ho fatto vivere fino ad oggi senza conoscere il Mariù e i suoi kebab personalizzabili? in compagnia di Annachiara e Chiara – indovinate di cosa abbiamo parlato tutto il tempo! Libri, proprio così! E che goduria! – e dopo aver recuperato anche Serena, abbiamo tutte sospirato in coro quando una delle donne più solari e coraggiose che abbia mai incontrato è entrata nella stanza, illuminandola.

Più che di un’intervista, si è trattata di una chiacchierata informale, un rimbalzare di domande che hanno toccato gli argomenti più vari e che in comune hanno solo l’aver trovato risposto dalla profondità insospettabile e parole che hanno lasciato il segno quasi quanto la storia di Violet e Finch. Con pazienza infinita, la Niven ci ha ascoltate, consolate, rassicurate e incoraggiate con una gentilezza straordinaria, prestandosi alle nostre curiosità e rivelandoci forse più di quanto mi aspettavo di poter scoprire. E come se non bastasse, si è fatta pazientemente fotografare con noi tutte e ha costretto quel pezzo di pane del marito ha scattare le stesse fotografie, che poi ha pubblicato sulla sua pagina e sul suo account instagram. Non serve che vi dica quanto è strano, emozionante e in una certa misura gratificante vedere la propria faccia comparire sui profili di qualcuno che, altrimenti, pare più inarrivabile che mai, no?

Il 28 marzo 2015 è una giornata che difficilmente dimenticherò, così come il libro e l’autrice che l’hanno reso possibile in primo luogo. La levataccia, i quattro treni presi in dodici ore, i primi incontri che persone che solitamente sono abituata soltanto a leggere, le risate, le foto per ingannare l’attesa, il panico quando è stato il mio momento di fare la mia domanda – era stupida? Spoiler: sì. Però poi mi sono riscattata! -, il modo in cui lei mi ha guardata dritta negli occhi mentre rispondeva, l’inglese stentato quando ci siamo trovate faccia a faccia e la spontaneità con cui mi ha abbracciata… rifarei tutto, lo rifarei subito e non ci penserei su due volte.

Ve l’ho già detto domenica, questo blog è un viaggio che non so esattamente dove mi sta portando. Quello che so è che il percorso è costellato di tappe meravigliose e che questa, tra tutte, è sicuramente indimenticabile. Un po’ temo il momento in cui dovrò costringermi di scrivere un post sull’intervista in sé e soprattutto temo il giorno in cui avrò abbastanza coraggio da recensire il romanzo, ma al momento mi godo il ricordo di un sabato eccezionale, l’ultimo da venticinquenne, che non avrebbe potuto essere più speciale di così.

Vi lascio un po’ di foto, e torno a sospirare nel mio angolino.
Credo che Tant sia la parola esatta per descrivere come mi sento.

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