Ai primi dell’Ottocento fu maestro del grande botanico Michele Tenore e corrispondente del Sannio per il Regal Orto Botanico di Napoli. Un importante personaggio da riscoprire e valorizzare
Abbiamo pochissime informazioni sulla vita di Scarano. Le principali notizie ci vengono riportate da Armando Villani nella sua opera “Contributo alla Flora Campobassana” (1906). Luigi Alberto Trotta, in Della vita e delle opere di Domenico Trotta e de’ suoi tempi nella Provincia di Molise (1879), riferisce che “lo Scarano visse modesta e sconosciuta vita: fece il medico e il maestro di filosofia e matematica nel seminario triventino”.
Giosuè Scarano è stato il primo studioso ad indagare approfonditamente sul campo e con metodo scientifico la flora della vallata del Trigno, del basso Molise e dell’area del Matese. Egli aveva stretti e assidui contatti con la comunità scientifica napoletana. Nel 1812 fu nominato tra i primi corrispondenti del Real Orto Botanico di Napoli a cui inviò con regolarità numerose specie individuate sul campo.
Fu maestro, amico e corrispondente per l’area del Sannio del grande botanico napoletano, di origini abruzzesi, Michele Tenore, punto di riferimento della botanica classica e autore della monumentale Flora Napolitana, capolavoro assoluto della materia ed in cui lo stesso Scarano è più volte citato.
Giosuè Scarano, infatti, nel 1811 scrisse il Rapporto di Botaniche peregrinazioni (Giorn. Encicl. di Napoli, t. 3: 170) e nello stesso anno pubblicò il lavoro Flora del circondario di Trivento, primo fondamentale contributo scientifico alla conoscenza della flora di Trivento.
L’anno successivo, nel 1812 scrisse un altro studio estremamente interessante sulla flora del territorio della Valle del Trigno dal titolo “Continuazione dei lavori botanici eseguiti nelle campagne di Trivento, e nel resto del suo circondario; e di quelli fatti nei circondarj di Montefalcone e Palata“ (Giornale Enciclopedico di Napoli, Tomo IV, Anno 1812. Nella stamperia di Michele Migliaccio).
Nella sua opera Scarano descrisse e classificò, per la prima volta, numerose specie presenti nell’area di Trivento, Roccavivara, Montefalcone, Castelmauro, Palata, San Felice e altri comuni molisani della Valle del Trigno. Di particolare interesse è la classificazione delle specie presenti nel lago di Montefalcone del Sannio, uno dei pochi laghi naturali del nostro territorio.
Michele Tenore, nell’elogiare il botanico di Trivento, afferma nei suoi scritti che fu l’amico Scarano ad avergli ispirato “il primo sentimento per lo studio della botanica“.
Michele Tenore a proposito della Peverina di Scarano dice: “Nasce ne’ monti di Abruzzo e del Sannio; fiorisce in luglio. Perenne. L’ho intitolata all’ottimo amico de’ miei primi anni sig. Giosuè Scarano da Trivento, cui debbo l’avermi ispirato il primo sentimento per lo studio della botanica, e che nominato tra i primi corrispondenti al Real Orto Botanico nel 1812, contribuì efficacemente a raccogliere le piante di quella provincia, e specialmente quelle del Matese, tra le quali per la prima volta fu compreso questo bellissimo Cerastio” (M. Tenore, Flora Napolitana, vol. IV p. 238. Napoli, stamperia francese, 1830).
Sempre nella sua Flora Napolitana, a proposito della Ginestra dei tintori (subs ovata), il Tenore riferisce che “nasce nelle colline della Provincia di Molise a Campobasso, a Trivento, dove mi fu inviata dal mio ottimo amico ed oculatissimo botanico il sig. D. Giosuè Scarano; fiorisce in maggio; è perenne”.
Notizie molto precise circa l’opera di classificazione operata da Scarano ci vengono fornite dal botanico Armando Villani, altro importantissimo studioso che nel 1908, un secolo dopo, riprese e ampliò le ricerche compiute da Scarano e le pubblicò nel volume, estremamente interessante, “Escursioni botaniche a Termoli e Trivento“, che qui alleghiamo integralmente a fine articolo.
Armando Villani pubblicò in vari volumi, numerosi studi di fondamentale importanza per lo studio della botanica molisana e noti come “Contributo alla Flora campobassana” in cui tesse le lodi del grande precursore Scarano.
Villani ci racconta che “Dai primi giorni di marzo a tutto il mese di maggio del 1812 Scarano continuò le erborazioni nei tenimenti di Trivento incominciate nel precedente anno. Le nuove località visitate furono Colle Jatrotta, Fonte del Cerro, Morricine, Pietra lommanna, Pietra fracida, Pietrafenda, Pietra Jannizza, Pietravalle, Territorio dello Zolfo, Selva Viuragna, Colli delle Sese, Valle Garuofani, Valle Vorzara, Calvario, Chiusa di Majella, Due Valloni, Morge di Testa, Morge del Principe, Colle San Giovanni, Fonte della Botte, ecc.
Fece poi alcune peregrinazioni botaniche a Salcito, Bagnoli, Pietracupa, Fossaceca (ora Fossalto), S. Biase, ed in ultimo estese le sue erborazioni sulla Montagna di Montefalcone e di Castelluccio e nelle valli sottoposte.
Visitò ancora il lago di Montefalcone, le campagne di Roccavivara e di Castelluccio Acquabottara (ora Castel Mauro), il bosco di Montefalcone, le campagne di Montemitro ed il bosco denominato Roccile, e negli ultimi giorni percorse diverse località spettanti ai comuni di S. Felice, Ripalta (ora Mafalda), Palata e Tavenna“.
Giosuè Scarano fu uno studioso di grande cultura, un Illuminista, che ha contribuito alla conoscenza scientifica del nostro territorio. In quanto tale, merita il massimo riconoscimento e un’attenta riscoperta e valorizzazione! Facciamo appello alle autorità locali affinché venga riportato alla luce l’operato di Scarano attraverso iniziative culturali, convegni, ristampa di pubblicazioni e quant’altro possa far emergere il valore di questo grande personaggio.
Valorizzare l’opera di Scarano oltre ad essere un’esigenza culturale ed un obbligo morale nei confronti del personaggio in quanto tale, è importante anche sotto il profilo scientifico e didattico.
Verificare oggi la presenza o assenza di specie botaniche presenti nei territori da lui esplorati esattamente 200 anni fa, significa individuare importanti indicatori ambientali e studiare attivamente le modificazioni ambientali intervenute negli ultimi due secoli.
A Primavera 2014, a 170 anni dalla morte dell’illustre botanico, come Centro Studi per la Montagna Vastese e la Valle del Trigno, abbiamo programmato una ciclo di escursioni per ripercorrere le tracce delle sue erborazioni effettuate a Trivento e nelle aree vicine.
Un evento culturale e scientifico che riteniamo di estremo valore ed interesse, cui vogliamo dare la più ampia visibilità.
Articolo di: Ivan Serafini
NOTE. DI SEGUITO PROPONIAMO IL DOWNLOAD DELL’IMPORTANTE TESTO DI A. VILLANI CONTENENTE LA CHECK LIST DELLE SPECIE TROVATE A TRIVENTO E AREE LIMITROFE NEL 1812.
DOWNLOAD: Escursioni botaniche a Termoli e Trivento Armando Villani
Molto interessante è anche il link seguente al testo, integralmente consultabile on-line, della Flora Napolitana di Michele Tenore
Michele Tenore Flora Napoletana a cura dell’Orto Botanico di Napoli